Le altissime intelligenze della sedicente sinistra
post-occhettiana, a urne dei ballottaggi appena aperte , non fanno altro che
strapparsi le vesti per la felicità. Berlusconi ha perso!!!! La sedicente
sinistra ha fatto il cappotto!!!! Perfino Vicenza, Treviso, Sondrio, e Roma,
con quello che rappresenta per i fascisti, sono state conquistate dal
Centrosinistra, mica cazzi; poi, se a votare non è andato nessuno,
chissenefrega; la disaffezione dei cittadini alla vita dello Stato genera
governabilità, vedi Pinochet e/o Mussolini.
E inoltre, c’è la grande considerazione da fare: se non
candidano Berlusconi, i fasci non vincono.
Questo, almeno, i
discorsi che sento fin da ora (sono le 18,35 del 10 giugno) da parte dei
miei interlocutori, che pappagallescamente ripetono il Verbo testè espresso da
Matteo Orfini in televisione.
Ma possibile che non ci si renda conto della veridicità del
contrario? Possibile che non si veda come le amministrazioni di centrosinistra
di Napoli, Genova, Milano siano continuamente osteggiate dalla società civile,
proprio perché gran parte dei cittadini, non essendo andati a votare, non si
riconoscono nelle scelte dei loro legittimi rappresentanti, quali che siano?
Come si illudono di governare p. es. Roma, se solo il 45% degli elettori ha
votato al ballottaggio, e Marino gode quindi della stima di meno del 25% dei
suoi amministrati?
Lasciamo poi perdere l’illusione della destra che vince solo
se c’è Berlusconi. E’ vero il contrario: c’è Berlusconi se la destra vince. Le
contestazioni a Brescia e Roma, i sondaggi ormai attendibili secondo cui
avevano speranze di vittoria solo a Siena
hanno convinto Berlusconi a non spendersi per una battaglia persa. Tutto
qui. E’ quello che faceva Formigoni negli anni ’80, quando comandava su CL:
puntare (e spendere la faccia) solo sui cavalli vincenti. Per restare comunque
in sella, e poter far valere il suo peso politico. Gli impiastri capi del
centrosinistra pensino quindi a recuperare un serio e sereno rapporto con
l’elettorato popolare, se non vogliono fare la fine del partito leggero di
quello stronzo di Occhetto.
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