Dopo quasi una settimana di lotta abbarbicati sul tetto del
Comune i lavoratori delle Multiservizi, nella tarda serata di ieri hanno deciso
di scendere. A seguito di una trattativa che ha visto la partecipazione del
senatore Pd, Francesco Scalia dell’europarlamentare Francesco De Angelis, Pd, dell’onorevole Pilozzi, della sua portavoce
Marina Kovari di Sel e perfino del
Vescovo, i dipendenti hanno ottenuto l'apertura di un tavolo di mediazione con il sindaco Ottaviani per lunedì* lunedì prossimo, alla presenza del prefetto, dei politici
locali, della Regione.
Come è noto la questione riguarda la decisione
del sindaco di Frosinone di non rinnovare i contratto di concessione alla
Multiservizi per l’erogazione di alcuni servizi alla cittadinanza, come la
manutenzione delle strade, della Villa Comunale, la conduzione dei pulmini scolastici, servizi
ai disabili. Tali attività sono state concesse
a cooperative esterne, le quali hanno
accettato di avvalersi della
collaborazione solo di alcune addetti della Multiservizi, nel frattempo messa
in liquidazione, con un contratto di 5 mesi e stipendi irrisori . Per gli
altri, il licenziamento.
Fra l’altro a
causa delle scarse risorse presenti nelle casse comunali ai lavoratori
licenziati non era assicurata, né la
liquidazione e neanche tredicesima, quattordicesima e ferie non godute. A tali condizioni la protesta dei dipendenti con la loro salita sul tetto del comune è
stata quasi automatica. Il sindaco per tutta risposta, oltre a non cedere di un
millimetro sui suoi insani propositi, ha anche ricattato i lavoratori, minacciando
il blocco dei fondi resisi disponibili
nel frattempo, per corrispondere tredicesime, quattordicesime e ferie non
godute se la protesta non fosse terminata.
Dopo
un primo tentativo di mediazione fallito
organizzato dal Prefetto e perfino
del Vescovo, sembra che nel tavolo di trattativa che si aprirà lunedì
prossimo in prefettura il sindaco sia disposto ad intercedere presso le
cooperative, affinchè queste assumano i lavoratori della Multiservizi con un trattamento economico minimamente
decente, non le 500 euro mensili proposte fino ad ora.
Un fatto sembra certo,
della riattivazione della vecchia società Multiserivzi, o di un altro ente omologo, così come sarebbe
possibile grazie anche all’impegno del governatore regionale Zingaretti, della riassunzione diretta di tutti i
dipendenti, il sindaco Ottaviani non
vuole neanche sentir parlare. A suo dire l’assunzione diretta di questi addetti
sarebbe troppo onerosa. Ma considerati i diversi pareri espressi in merito dalla Corte
dei Conti risulta il contrario. Anzi la liquidazione della Multiserivzi, con
il licenziamento dei dipendenti e i
nuovi contratti che si stipuleranno con le società cooperative, comporta un
esborso di denaro notevolmente superiore all’internalizzazione dei lavoratori.
Oltre a pagare le cooperative, è
necessario corrispondere ai dipendenti licenziati, tredicesime,
quattordicesime, stipendi arretrati, ferie non godute e liquidazioni. Inoltre
come ha evidenziato la stessa situazione verificatasi per i lavoratori
Multiservizi in quota alla Provincia di Frosinone, licenziati dall’ex governatore
Iannarilli, il Comune dovrebbe sostenere
le spese legali necessarie a gestire i numerosi contenziosi che sicuramente
molti lavoratori solleveranno.
Una montagna di denari pubblici che, con l’assunzione diretta, si sarebbero
tranquillamente risparmiati. Lunedì
sapremo. Intanto i sette temerari guidati dal loro portavoce Paolo Iafrate,
sfiniti, sono scesi dal tetto, dimostrando per l’ennesima volta la volontà di non inasprire la protesta
pur di trovare una soluzione dignitosa.
Indubbiamente la riapertura di una trattativa che prima dell’inizio dell’occupazione
del tetto del comune, sembrava chiusa, blindata, è un punto a favore dei
lavoratori e sta a indicare che la lotta paga. Anche se parzialmente i
lavoratori hanno vinto.
A perdere, come al solito, è stata tutta la cittadinanza che
comunque in ogni caso dovrà subire l’onere
di un costo maggiore dei servizi a fronte di una diminuzione della loro
qualità. E’ sempre accaduto quando i privati hanno cominciato a fare affari con
i servizi al cittadini Acea docet. E
dispiace constatarlo, la sconfitta era inevitabile. Perché tutta la vicenda dell’occupazione del
tetto del comune è avvenuta nell’indifferenza più totale dei cittadini di
Frosinone.
Una città ormai morta, priva di slancio morale , del minimo spirito
di condivisione e solidarietà sociale. In
un contesto simile quanto ottenuto dai lavoratori della Multiservizi risulta una vittoria molto importante, complimenti a
loro per la loro tenacia . Del resto questo passa il convento. E’ inutile continuare ad invocare la
partecipazione della popolazione alle decisioni degli
amministratori comunali se gran parte di essa crede di risollevare le proprie disastrate
condizioni andando ad elemosinare i propri
diritti ai notabili di turno, anziché pretendere
ciò che è dovuto per diritto di cittadinanza.
Nel video. Un parte del dialogo fra il portavoce dei
lavoratori, Paolo Iafrate, il presidetne dell'associazione Peppino Impastato,
Francesco Notarcola e il senatore Pd
Francesco Scalia. A seguire gli interventi di Iafrate e Scalia
* errata corrige. Il tavolo di mediazione i terrà martedì e non lunedì
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