La protesta
dei lavoratori della Multiservizi accampati sul tetto del comune di Frosinone
continua. Sono passati cinque giorni da quando i 7 dipendenti sono saliti sul
tetto. Ma purtroppo è ancora lontana la
risoluzione della vertenza arenatasi su un binario morto senza alcuna speranza di resuscitare.
Il sindaco si
comporta come una manovratore disturbato dalla insolente plebaglia che, oltre ad
accettare di far posto ad altri,cooperative o privati che siano, secondo la
collaudata pratica di un orrendo spoil system, deve tacere e defilarsi in buon
ordine. Non disturbare appunto. Il
ricatto messo in atto di Ottaviani nei confronti dei lavoratori che ancora
stazionano sul tetto del comune è sporco e insolente. Blocco di tredicesime,
quattordicesime e tfr fino a quando i disturbatori continueranno a contaminare
lo skyline della città alta.
Cioè ti
sequestro un diritto, te lo trasformo in privilegio, e ti ricatto negandoti quel privilegio, che era un diritto, se
continui a rompere i coglioni. Non c’è nessuna ragione per non dare quei soldi
ai lavoratori, non esiste motivazione alcuna,
neanche la protesta estrema della permanenza
su un tetto, per negare ai sette occupanti
un qualcosa che rappresenta un loro
diritto, tutto ciò è semplicemente vile ricatto e appropriazione indebita.
In serata l’ex onorevole assenteista Vittorio Sgarbi,
verrà omaggiato nella Piazza Salotto, quella delle "mutande rosse". Al sindaco
non va giù che all’orchestra e alla
banda invitate in piazza della mutande
rosse per omaggiare l’illustre ospite, dalla piazza della protesta di “Occupy the roof”, faranno da contro canto
ciaramelle, organetti e cutufù della festa proletaria organizzata dagli altri
dipendenti della Mutliservizi, quelli rimasti a terra.
Ecco perché i peones
dovranno sgombrare, ma questa volta non sarà facile averla vinta per Ottaviani.
Il gesto di protesta estrema ha avuto
il merito di attirare l’attenzione dei media dei politici locali, ma purtroppo
non ha smosso minimamente la solidarietà dei cittadini di Frosinone. I quali, alla
solita svogliatezza e insensibilità verso ogni problematica che non interessi
la propria personale bottega, aggiungono una opinione dei lavoratori in lotta
del tutto fuori luogo.
Girando per la città, parlando con alcuni cittadini
della faccenda, si capisce che il dipendente Multiservizi viene percepito come
il raccomandato nulla facente che per anni ha rubato lo stipendio. Per cui è giusto che ad occuparsi dei servizi
nella città di Frosinone siano i
privati, perché si sa il privato è efficiente. Le malefatte di Acea non
ci risultano? Purtroppo colpa di questa immagine distorta è proprio della
politica. Probabilmente nella società Multiservizi non saranno mancati i raccomandati, ma questi vanno
cercati nelle fila del personale dirigente per lo più di nomina politica,
non certo fra i lavoratori che stavano
in strada a curare vie e giardini.
I
politici sono stai sempre vicine ai lavoratori della Multiservizi, a
chiacchiere. Dalle lasagne di Schietroma, all’epoca dell’occupazione della sala
consiliare, alle consulenze di Scalia, dagli
impegni di Parlanti, fino all’endorsement del commissario provinciale Patrizi,
è stato tutto un accorrere in aiuto di questi lavoratori, privati del loro sacrosanto
diritto di lavorare. Gli ultimi suffragi sono arrivati dai neo eletti Buschini
alla regione e Spilabotte al Senato.
Quando c’è da fare propaganda, a una riunione, a un incontro, a una foto con i lavoratori della Multiservizi non
si rinuncia mai . Sospetto che anche la
lotta intestina al Pdl ciociaro fra le banda di Pallone/Patrizi e quella di Ottaviani, si stia consumando ancora una volta sulla pelle dei lavoratori
Multiservizi.
Da ultimo anche i
sindacati hanno tenuto un atteggiamento che ha contribuito ad alimentare l’immagine
della difesa di un lavoratore privilegiato. Soprattutto quelli della triplice, sempre
pronti a smorzare gli effetti della protesta a convincere che è meglio una resa
onorevole che una tremenda sconfitta.
E’ una
mia idea personale, ma fino a che i lavoratori della Multiservizi non si svincoleranno dall’abbraccio mortale e
strumentale di questi ipocriti buoni samaritani, difficilmente potrà cambiare qualcosa. Forse cercare con maggiore
risolutezza, la solidarietà dei cittadini, spiegando la situazione, facendo
intendere, che il danno della chiusura della Multiservizi coinvolgerà l’intera
comunità frusinate, potrebbe sortire qualche risultato. Mi rendo conto che in
una città politicamente e socialmente dormiente, inebetita da decenni di potere
democristiano, con il voto di scambio come massima espressione democratica, l’operazione
sia difficile ma tentar non nuoce.
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