Che l’Italia non fosse un paese per
comunisti lo si era capito già dal
giorno successivo la promulgazione della Costituzione.
Le ultime decisioni prese
nel consiglio dei ministri, su Imu, esodati, cassa integrazione e piano casa sono
l’ennesima dimostrazione di come nella lotta di classe (ammesso che ancora
esista) a vincere siano sempre loro.
In un recente POST avevo
avanzato una mia proposta sull’Imu, quasi provocatoria in verità,
per cui l’imposta avrebbe dovuta essere abolita per i proprietari di
immobili residenziali, popolari e il
mancato gettito di questa agevolazione si sarebbe recuperato da un’aumento
corrispondente dell’Imu sulle case di lusso. Scrissi che era un’idea da
dittatura del proletariato.
Infatti, dal momento che in Italia il proletariato non
conta, non risulta, cancellato dall’assoluta mancanza di rappresentanza i
provvedimenti governativi sono l’esatto opposto di ciò che avevo immodestamente
suggerito. In pratica l’aggravio fiscale della service tax, che dal 2014
sostituirà l’Imu, sarà trasferito dai
padroni privati ai servizi collettivi pubblici. Se non è vittoria di classe
questa!
Prima di proseguire nella dotta
trattazione sgombriamo il campo da false convinzioni. Contrariamente a quanto
starnazzano falchi, colombe, pitonesse e pantegane del Pdl, l’imu non è stata
abolita. E’ stata rinviata al prossimo anno inserita in un quadro fiscale che
comprende la pianificazione di una nuova tassa, la service tax.
A credere alla
balla propagandistica dell’abolizione dell’Imu, sbandierata come trionfo dell’associazione a delinquere berlusconiana, guidata
dal delinquente evasore fiscale di Arcore, sono solo i penosi cortigiani parlamentari piddiellini e quegli
otto milioni di coglioni che hanno votato per l’avanzo di galera che oggi non
vuole schiodare dalla sedia senatoriale.
Solo la rata di giugno è stata abbuonata.
Il mancato gettito verrà coperto
attraverso la più tipica delle manovre tremontiane. Ovvero; condono fiscale
tombale per tutti coloro che hanno contenziosi aperti con lo stato per
irregolarità sulla gestione delle macchinette mangiasoldi. Queste breve persone , se
aderiranno alla sanatoria dovranno
pagare solo 750mila euro globali , tutti maledetti e subito, anziché i 4 miliardi
dovuti.
In più è previsto un vero colpo di finanza creativa. Cioè un
incasso aggiuntivo derivante dall’Iva sui compensi che le imprese fornitrici di
beni e servizi per lo Stato devono
ancora ricevere e che acquisiranno a
breve.
Niente di che dunque ma tanto
basta a far cantare vittoria alle oche starnazzanti Berlusconiane. A dire il
vero anche il Pd si intesta una vittoria. E’ quella dei 750mila euro destinati ad alcune categorie
di esodati e dei 500mila euro previsti per rifinanziare la cassa integrazione
straordinaria. Ma i fondi stanziati sono talmente esigui che perfino il più
allineato sindacalista di regime, ll
cislino Bonanni, storce il naso sull’inadeguatezza
economica del provvedimento.
Dunque vincono tutti tranne i cittadini. Non
dimentichiamoci che ogni provvedimento di natura economica deve muoversi all’interno dei vincoli costituzionali
del pareggio di bilancio da raggiungere entro
il 2013. Per cui se si toglie una tassa
il gettito mancante deve essere assicurato da un altro nuovo tributo.
In questa
ottica, la definizione della service tax, che dall’anno prossimo sostituirà l’Imu,
verrà rimodulata compiutamente ad ottobre al
momento della redazione del patto di stabilità (la finanziaria di una volta).
Per ora sembra che questa verrà gestita
dai Comuni e commisurata alla grandezza dell’abitazione.
Sarà comprensiva di una parte relativa
al tributo sulla proprietà dell’immobile e di
un altro capitolo riguardante il pagamento dei servizi: rifiuti, scuola bus e altro ancora.
Il peso percentuale
delle due voci verrà deciso dai sindaci, i quali potranno scegliere se far
pagare maggiormente la tassa sull’immobile o quella sui servizi. La service tax, quindi dovrà essere pagata da
tutti, anche da chi non possiede una casa e vive in un alloggio in affitto perché
comunque dovrà corrispondere la sua quota sui servizi.
Non oso immaginare cosa toccherà in sorte a
noi poveri pre -dissestati cittadini frusinati. Il sindaco Ottaviani coglierà la
palla al balzo per applicare le aliquota massime, magari gravando più sulla
tassazione dei servizi che sull’imposta sulla casa vera e propria, mica si può
fare un torto agli amici costruttori!!!
Da manovra classista che si rispetti,
la Chiesa non pagherà nulla, così come i proprietari di immobili vuoti. Io al
contrario, avevo proposto l’esproprio di quegli alloggi che non fossero stati venduti o affittati entro un’anno dalla loro dichiarata
agibilità. Niente di nuovo, quindi, tutto già visto.
Sull’altare delle esigenze
di sopravvivenza di una nomenclatura formata da delinquenti e avanzi di galera insieme
ai loro complici e conniventi si
continuano a sacrificare enormi pezzi di dignità della gente comune, di
lavoratori precari, disoccupati, studenti. E’ in questi frangenti che sale
maggiormente una sana e decisa voglia di dittatura del proletariato.
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