Coordinamento per l’Ambiente
di Anagni
Associazione “Anagni Viva”,
Associazione Diritto alla Salute DAS, Associazione Terra
Dolce, Gruppo Civico VitamineK, Comitati di quartiere Ponte del Papa,
Osteria della Fontana, Vox Populi
Per info e comunicazioni: Tel. 3930723990 ;
www.anagniviva.org
www.dirittoallasalute.com
www.anagnia.com
Il Coordinamento Ambientale di Anagni comunica che le richieste di chiarimenti sull’incidente
verificatosi il giorno 19 giugno 2013 nell’impianto
di Castellaccio, inoltrate subito alla Società titolare A.R.I.A. srl ( Acea Risorse
e Impianti per l’Ambiente) non hanno avuto alcuna risposta.
In quella data, come noto, si verificò un incendio e una fuoriuscita
di migliaia di metri cubi di gas
e polveri che si sono sparpagliati sul territorio e della cui natura e
pericolosità non si ha, ad oggi, alcuna risposta ufficiale.
Al Presidente di A.R.I.A. srl abbiamo rivolto alcune domande per avere – subito
- quelle risposte che la popolazione del
territorio necessita al fine di ridurre lo stato di ansia e di incertezza, e
per verificare l’attivazione degli opportuni provvedimenti a salvaguardia
della salute pubblica. Ecco le domande:
1) Quale
quantità di CDR e/o rifiuti ante trattamento sono stati interessati
dall’incendio? Se tali materiali necessitano di essere combusti in
impianti “tecnologicamente avanzati”
per evitare inquinanti , la loro
combustione “open air” quali inquinanti produce e quanti in funzione della
massa combusta potrebbe aver liberato?
2) Se tra i materiali combusti vi sono stati altri materiali, ad es. parti di fabbricato e
macchinari, coperture,isolanti, gomme, uretani, olii , etc, in funzione della loro natura chimica e della
loro massa quali potrebbero essere gli inquinanti emessi? A cosa si deve la
opacità dei fumi? A cosa si deve l’odore acre ?
3) Gli
inquinanti di cui ai punti precedenti in funzione della loro densità , quale
“ombrello” di ricaduta potrebbero avere avuto, anche utilizzando un modello matematico di quelli
disponibili nella letteratura specialistica.
A queste domande non è
seguita, a tutt’oggi, risposta alcuna. Il
comprensibile sdegno verso un atteggiamento poco rispettoso nei confronti
dei cittadini che hanno il
diritto all’ informazione su fatti importanti per la sicurezza delle persone e
dell’ ambiente, è rafforzato da
legittime preoccupazioni sulle
conseguenze derivanti da quanto è accaduto e quanto sta avvenendo in queste
ultime ore nel territorio di Anagni.
Sulla vicenda quindi
andremo fino in fondo interpellando i vertici ACEA, compreso il socio di
maggioranza nella figura del Sindaco di Roma Capitale Prof. Ignazio Marino.
Nell’attuale situazione
dell’area industriale nella nostra Valle, tale atteggiamento la dice lunga sull’impostazione
che aziende, con produzioni di notevole impatto ambientale, hanno nei confronti
del territorio e dei suoi residenti. Atteggiamenti poco trasparenti che, in
cambio di precari posti di lavoro, sono causa di danni irreversibili che tutti
i cittadini sono chiamati a pagare, in
prima persona, in termini di salute e di
risanamento dell’ambiente.
Per tali ragioni, il Coordinamento
conferma e intensifica la vigilanza
sulla situazione ambientale del
territorio di Anagni e della
Valle del Sacco, le cui gravi
condizioni sono note da anni e confermate dal provvedimento del
Sindaco di Anagni di ieri. Sollecitando la massima vigilanza e attenzione, chiede sistematici controlli da
parte di tutti gli organi competenti, al fine di prevenire altri disastri e
individuarne tempestivamente i responsabili. Per le situazioni pregresse, per
impedirne l’ulteriore aggravamento, si sollecita l’ avvio di un reale programma
di bonifica e di risanamento.
Nessun commento:
Posta un commento