Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 3 agosto 2014

Il Senato non va abolito

Dionisio Paglia (Presidente del Comitato provinciale in difesa della Costituzione).

Le controriforme dell'Italicum e del Senato che il Governo Renzi vuole approvare, facendo ricorso a "tagliole" e "ghigliottine" per imbrigliare il dibattito parlamentare, consentono a un pugno di capi-partito di continuare a nominarsi i deputati, aboliscono l'elezione dei senatori ed espropriano i cittadini della democrazia diretta.
Per indire un referendum non saranno sufficienti 500mila firme, ma ce ne vorranno 800mila; per le leggi di iniziativa popolare ci vorranno non più 50mila, ma 250mila firme.
Il bicameralismo perfetto, previsto dalla Costituzione vigente (scritta, è bene ricordarlo, dai padri costituenti dopo la lotta di liberazione dal Nazifascismo) può essere superato diversificando i ruoli delle due Camere, ma il Senato elettivo non va abolito. Possono essere individuate anche forme di rappresentanza di altri interessi, nel Senato, come quelli delle autonomie locali, della Cultura, dei Saperi, della Scienza, ma in forme tali da non alterare il delicato equilibrio delle funzioni e della rappresentanza. Si può ridurre la spesa del Parlamento unificando la gran parte dei servizi delle due Camere, ma anche riducendo il numero dei parlamentari, sia della Camera che del Senato.
Bisogna anche dire che concentrare tutti i poteri su una sola Camera, per di più composta anche col premio di maggioranza, lasciando altri compiti minori ad un organismo non elettivo, con una composizione spuria e fortemente discutibile e con funzioni altrettanto oscure, non appare rispondente al disegno costituzionale, dotato di una sua intima coerenza proprio perché fatto di poteri e contropoteri e di equilibri estremamente delicati; un disegno che in qualche aspetto può e deve essere aggiornato, ma non fino al punto di stravolgere quello originario. Senza dimenticare che questo Parlamento è stato eletto con il Porcellum (una legge con forti vizi di incostituzionalità) e quindi non è legittimato a cambiare la Carta Costituzionale.
Esprimo solidarietà ai senatori che in queste ore si stanno opponendo a questo disegno di deriva autoritaria e faccio appello a tutti i cittadini, a tutte le forze autenticamente democratiche affinché organizzino ovunque presìdi, sit-in di protesta, veglie in difesa della nostra Costituzione Repubblicana.

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