Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 4 settembre 2014

La bomba neoliberista si abbatte su Trastevere e il cinema America

Luciano Granieri


 “La nuova bomba neoliberista, a differenza delle sue antenate di Hiroshima e Nagasaki, non solo distrugge la polis, e impone morte , terrore e miseria a chi la abita: o, a differenza della bomba a neutroni della guerra fredda, non distrugge solo “selettivamente”.  La bomba neoliberista , in più riorganizza e riordina ciò che attacca e lo ricostruisce come una tessera rompicapo della globalizzazione economica . Dopo che il suo effetto di distruzione ha agito, il risultato non è un mucchio di rovine fumanti, o decine di migliaia di vite spente, ma una periferia che si aggiunge a qualcuna delle megalopoli commerciali del nuovo iper mercato mondiale”.
Tratto da “La quarta guerra mondiale è cominciata”  autore:  Subcomandante Marcos  edizioni :”il manifesto”.


I terribile effetti della bomba neoliberista si sono manifestati in molte città, paesi, quartieri. Trastevere non fa eccezione. La bomba neoliberista ha distrutto secoli di cultura popolare, di condivisione sociale, di complessi crocevia cognitivi, storico-culturali. Le case di Trastevere, non risuonano più di quella saggezza popolare romanesca ironica, a volte cinica, ma sempre arguta. Le Piazze di Trastevere non sono più improvvisati campi da pallone dove ragazzini concentrati e impegnati inseguono una sfera di plastica dura cercando di emulare le gesta dei loro più celebrati campioni. Trastevere come altri quartieri, è stata rasa al suolo. Non nelle strutture ma nelle peculiarità culturali e storiche. La bomba neoliberista rende Trastevere uguale a qualsiasi altra piazza di pregio sita in Europa. 

La speculazione edilizia ha svuotato le case dai suoi abitanti indigeni, i quali si sono dispersi  nella periferia di una qualche  informe megalopoli commerciale, disperdendo tradizioni e culture.  Trastevere si è omologata. Il vuoto creato dall’eliminazione di una precisa identità sociale e culturale è stato riempito dai comandamenti  dell’ipermercato mondiale, in cui tutto, a cominciare della più antica pietra del più caratteristico palazzetto, diventa oggetto di speculazione finanziaria e commerciale. 

A Trastevere i Romani sono rimasti in pochi.  Al loro posto  una nuova popolazione di ricchi esponenti, dirigenti di multinazionali pronti a sfruttare le bellezze del luogo. Una dopo l’altra le botteghe artigiane, risultato del lavoro tramandato  di generazioni in generazioni,   stanno soccombendo al mercato del lusso.  E’ difficile resistere ad una devastazione distruttrice di  luoghi e spazi  che un’intera comunità  ha costruito attraverso  secoli di convivenza sociale diventandone   proprietaria indiscussa.  

La storia del Cinema America è un esempio di come agisce la bomba neoliberista. Il cinema, che aveva smesso la sua attività nel 1999, lasciato per  diversi anni nel degrado, è stato  acquisito dalla società “Progetto  Uno Srl” . L’acquirente  voleva abbatterlo per realizzare nella struttura  20 mini-appartamenti di lusso, con annesso garage, lasciando una parte dei locali ad una non ben precisata vocazione culturale. 

Alcuni studenti non  si sono voluti arrendere all’ennesimo furto di cultura operato dalla speculazione finanziaria e dal  13 novembre 2012 hanno occupato i locali. I ragazzi, supportati dagli abitanti del quartiere, da attori e registi, hanno fatto rivivere la  struttura programmando eventi culturali, proiezioni di film, organizzando laboratori, e una biblioteca. Di questa attività si sono accorte le istituzioni. Il ministro dei beni culturali Franceschini ha avviato gli atti per il  vincolo di destinazione d’uso (procedura ad oggi non ancora conclusa)  riconoscendo il valore storico culturale del sito.  Ciò  avrebbe impedito l’utilizzo della struttura per fini abitativi bloccando così il piano della “Progetto Uno”. 

Ma Massimo Paganini amministratore della società in qualità di proprietario ha preteso la riacquisizione del cinema esigendo lo sgombero degli occupanti. Sfratto avvenuto ieri. Le porte del cinema sono state sigillate e, in attesa che la questione urbanistica possa risolversi, lo stabile è destinato a restare chiuso e a cominciare un inesorabile processo di  degrado e declino.  Le mire dell’immobiliare, anche se non  dichiarate, sono intuibili:  aggirare il vincolo di destinazione d’uso, come già accaduto  per il Metropolitan a San Lorenzo in Lucina, oppure lasciare che la struttura ,chiusa, inutilizzata si  degradi per renderne inevitabile fra qualche anno l’abbattimento. Riproponendo  cosi una  speculazione più remunerativa di prima, magari con l’interessamento di qualche fondo immobiliare o banca d’affari. Registi e attori di fama mondiale, fra cui il  regista premio Oscar Paolo Sorrentino, Paolo Virzì, Daniele Vicari,  gli attori Elio Germano, il premio Oscar Toni Servillo,  si sono offerti di acquistare il cinema, con l’aiuto di una qualche petizione popolare. Speriamo che l’operazione riesca. 

In ogni caso ci preme ricordare che  certe bombe possono essere disinnescate con la Costituzione. La nostra Costituzione è talmente avanzata che ha previsto anche gli effetti nefasti della bomba neoliberista.  All’art.42 si legge :”....La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti, allo scopo di assicurare la funzione sociale e renderla accessibile a tutti....” Un cinema privato ,chiuso, non assicura una funzione sociale accessibile a tutti. Per altro nell’art. 41 è scritto che “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo di recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana....” I giochi che la libera iniziativa economica privata vuole intraprendere con il cinema America sicuramente  sono in contrasto con l’utilità sociale e arrecano danno alla dignità umana privandola di un’entità culturale. Basterebbe applicare dunque le regole di questo potente artificiere per evitare i molti guai dell’ordigno neoliberista. Del resto se una delle banche d’affari più potenti del mondo invita i paesi del Sud Europa a liberarsi il più presto possibile delle costituzioni antifasciste un motivo ci sarà. Ed ecco spiegato anche il motivo per cui uno dei governi più neoliberisti della storia italiana,  sta cercando di distruggere la nostra Costituzione. Ma noi non abbiamo paura della bomba e dei suoi bombardieri.

Di seguito il bel video realizzato dall'archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico:

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