Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 11 dicembre 2014

SCIOPERIAMO PER SVILUPPARE UNA STAGIONE DI LOTTA!

Renato Caputo

In tempi brevi e a colpi di fiducia, il Governo sta varando  provvedimenti che colpiscono pesantemente il mondo del lavoro e quello della scuola. Quali sono, in attesa dei decreti attuativi, i punti più significativi del Jobs act e come si legano a quanto accadrà nelle scuole?
- superamento dell'art. 18: non tutti i licenziamenti disciplinari senza giusta causa avranno diritto al reintegro ed è del tutto abolito il reintegro per i licenziamenti economici;
- demansionamento: le aziende potranno attuare processi di ristrutturazione e riorganizzazione  anche destinando il dipendente a mansioni diverse e di categoria inferiore; parallelamente nella scuola si introduce il concetto di organico funzionale 
- controllo a distanza dei lavoratori: si apre all'uso di telecamere e altre strumentazioni tecnologiche; telecamere e microfoni anche nella aule?
- cancellazione della cassa integrazione per le aziende in fallimento, sostituita da un assegno universale stile Fornero.
- contratto unico a tutele crescenti: significa precarietà assoluta per tre anni, senza alcuna garanzia al loro termine, e cancellazione del valore del Contratto Nazionale. Nella scuola più potere ai Dirigenti Scolastici e porte aperte  ai privati, mentre gli scatti di anzianità vengono eliminati per introdurre i miseri e nebulosi criteri di premialità previsti dal piano scuola.
Si tratta dello smantellamento dei diritti mascherato da riforma: un inganno di cui siamo consapevoli e per questo motivo il 12 dicembre scenderemo in piazza come soggetti autoconvocati per cacciare non solo un  governo espressione delle battaglie storiche della destra sul lavoro, ma anche i vertici dei sindacati confederali, complici di un processo che elimina lo Statuto dei Lavoratori e istituzionalizza il precariato per tutti.
Ciononostante consideriamo il 12 dicembre una data necessaria per portare avanti ed amplificare lo scontro con il Governo: nel giorno dell’anniversario della strage di Piazza Fontana, manifesteremo con gli studenti e i lavoratori delle altre categorie per riprendere il filo della lotta e della solidarietà popolare all’insegna dell’autorganizzazione e del conflitto. Ci stringeremo a tutti gli altri settori popolari in lotta per fronteggiare la strategia della guerra tra poveri che accomuna governo, Confindustria, leghisti, neofascisti, PD e compari.

E' L'AZIONE DEI LAVORATORI AD INDICARE L'USCITA DALLA CRISI



No alla scuola dei padroni del governo Renzi
No al Jobs act
No all’abolizione dell’articolo 18
No al razzismo e alla guerra tra poveri: unità, lotta e solidarietà

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