Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 16 marzo 2015

C'è posta per Acea e per l'assemblea dei sindaci

Luciano Granieri


Sabato 14 marzo 2015, nell’ambito di una vasta operazione di riaffermazione della legalità e dell’obbedienza civile, la "brigata esattoriale popolare dei diritti  della Provincia di Frosinone" si è messa in marcia per  consegnare due notizie d’infrazione. 

Partendo dalla Villa Comunale di Frosinone, la brigata si è recata presso gli uffici di Acea ATO5 . Sotto due pennacchi di fumo azzurro, raffiguranti  il diritto all’acqua che, per colpa di Acea,  sta andando in fumo per i cittadini della Provincia,  è stato consegnato al gestore del servizio idrico un avviso di rescissione contrattuale per colpa. Una risoluzione sancita dalla segreteria tecnica che ha già messo in mora Acea  Ato5 dimostrandone ampiamente le inadempienze. 

Durante il percorso, necessario a  raggiungere i destinatari del secondo avviso d’infrazione, la "brigata esattoriale popolare dei diritti  della Provincia di  Frosinone",  ha reclamato  presso il Governo il ripristino della legalità nel rispettare ciò che i cittadini hanno deciso e sancito con il  referendum del 2011 sulla gestione partecipata dell’acqua. Inoltre ha diffidato il Governo stesso a non ostacolare la promulgazione  delle linee guida  necessarie all'attuazione della   legge d’iniziativa popolare sulla gestione pubblica del servizio idrico,  approvata all’unanimità dalla Regione Lazio.  

Il ricorso alla Corte costituzionale contro questa direttiva,  operato dall’Esecutivo targato Renzi,  oltre che essere nel merito immotivato, lede il diritto di quei cittadini che hanno  visto approvare una norma  proposta da loro stessi.  Si è quindi diffidato il già citato    Esecutivo   a porre in essere atti tesi a tutelare un gestore privato, agevolandone l’acquisizione del servizio idrico per tutto il centro Italia, contro gli interessi dei cittadini. 

Dopo aver percorso, Via Aldo Moro, svoltato dal campo sportivo per viale Mazzini, percorso C.so della Repubblica, finalmente, la brigata esattoriale popolare dei diritti  è giunta nel luogo di consegna dell’altro avviso.  Presso la sede della Provincia, nonché sede dell’autorità d’ambito, e del suo presidente Antonio Pompeo,  è stato recapitato un’avviso di sfratto ai sindaci della consulta. Grazie all’approvazione della già citata  legge   d’iniziativa popolare che elimina  gli Ato, promuovendo i nuovi ambiti di bacino idrografico,   i sindaci ignavi, non tutti per la verità, non hanno più titolo a rimanere in un organismo decaduto che, nato per tutelare i cittadini contro gli abusi del gestore privato, è diventato una suburra dove privilegi e regalie pervadono  i  rapporti di alcuni primi cittadini con l’azienda privata.  

Ma da chi  era costituita questa "brigata esattoriale popolare dei diritti"?  Era un’insieme di associazioni, movimenti  e cittadini stanchi dei soprusi di Acea,  dell’inettitudine dell'assemblea dei sindaci  e dei loro presidenti  che non hanno mai tutelato  gli interessi della collettività , così come loro dovere istituzionale.  

Nella brigata non sono mancate intrusioni di soggetti  che nulla avevano a che vedere con una tale  operazione di ripristino della legalità. Anche qualche esponente parlamentare e amministratore locale  si è iscritto . La missione può infine dirsi compiuta. Gli avvisi  di risoluzione e di sfratto sono stati  consegnati ai rispettivi destinatari . Ma è necessario che la "brigata esattoriale popolare dei diritti  della Provincia di Frosinone" diventi molto più numerosa e decisa. Solo così potrà riuscire quell’operazione di ripristino della legalità e dei principi democratici sfregiati dal perverso connubio fra speculazioni private e interessi  e di bottega elettorale,   che stanno minando la dignità della nostra sopravvivenza.




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