Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 21 marzo 2015

Pontecorvo. l'iter per la messa in funzione dell'Impianto di gassificazione biomasse non si ferma

Alessandro Barbieri e Salvatore Avella.  

A seguito della diffida recapitata il giorno 20 febbraio 2015 al Commissario Straordinario Dott. Ernesto Raio del Comune di Pontecorvo in cui lo si invitata a rispettare gli impegni presi per la costituzione del tavolo tecnico e il blocco immediato dei lavori per la realizzazione di un impianto di gassificazione a biomasse legnose della potenza di 200 kW denominato "Pontecorvo Syngas" in località Ravano (Via Le Cese), in attuazione del Principio di Precauzione, i rappresentanti ambientalisti Salvatore Avella (Fare Verde Onlus) e Alessandro Barbieri (Consulta dell'Ambiente di Piedimonte San Germano), atteso più di 15 giorni senza aver avuto alcuna risposta, il giorno 20 marzo 2015 hanno prodotto un esposto/denuncia per mancata applicazione del "principio di precauzione" depositato alla Procura della repubblica di Cassino, al Ministero dell'Ambiente, alla Direzione Regionale - Area Valutazione Impatto Ambientale e Assessore all'Ambiente della Regione Lazio, alla Prefettura di Frosinone, e a tutti i comuni confinanti quello di Pontecorvo. «Non ci ha lasciato altra scelta - commentano gli ambientalisti - se non quella dell'esposto/denuncia alle autorità competenti, vista la totale assenza di collaborazione del Commissario Raio. Un silenzio che ha permesso alla società proponente l'impianto di continuare ultimando i lavori. Ci è poi giunta voce che in quest'ultima settimana  hanno addirittura messo in funzione l'impianto per delle prove tecniche. La nostra richiesta è stata esplicita e diretta, viste le prove documentabili a partire dalle anomalie del progetto (distanza dalle abitazioni, distanza dai cavi ad alta tensione, quantità e provenienza di biomassa bruciata, etc.), dalle chiare normative in tema di "industrie insalubri", dall'assenza di uno studio d'impatto ambientale (nonostante sia stato richiesto dallo stesso Comune) e dalla mole di documenti scientifici che attestano la nocività che tali impianti termoelettrici producono all'ambiente e alla salute (nanoparticelle inorganiche). Vogliamo lanciare un ulteriore appello soprattutto agli agricoltori locali, i quali vedranno (in caso di avvio dell'impianto gassificatore) irrimediabilmente depauperarsi i loro terreni e le loro colture, una tra tutte il "Peperone di Pontecorvo DOP", che sicuramente perderà la sua Denominazione di Origine Protetta.»
F.to Alessandro Barbieri e Salvatore Avella.  

Cassino, lì 21/03/15

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