Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 21 marzo 2015

Super Renciuk, ruba ai poveri per dare ai ricchi

Luciano Granieri




Ma perché Renzi ce   l’ha tanto con i poveracci?  Un governo così incattivito verso le classi meno abbienti non si era mai visto. La Spi Cgil ha scoperto che la misura degli sgravi fiscali alle imprese che assumono secondo il contratto a tutele crescenti, è finanziata  usurpando fondi agli asili nidi e all’assistenza agli anziani non autosufficienti residenti al sud .  

Siamo in balia di un governo che ruba ai poveri per dare ai ricchi e consentire a questi ultimi di creare ulteriore povertà. Perché è chiaro che un datore di lavoro, forte di una norma che gli consente di licenziare anche ingiustamente pagando al lavoratore un semplice indennizzo, potrà tranquillamente disporre a piacimento del proprio dipendente, il quale sotto la mannaia del  licenziamento, accetterà riduzioni di salario, dilatazione dell’orario di lavoro, diventerà insomma più povero e più incerto del futuro.

 Ma dove è scritto questo odioso piano?  Nella legge di stabilità approvata il dicembre scorso è inserito  il comma 122 dell’articolo 1 in base al quale il finanziamento degli incentivi  alle aziende che assumo con il contratto a tutele crescenti ( l’esonero dal pagamento dei contributi a carico del datore di lavoro per tre anni) verrà assicurato dalle risorse del fondo di rotazione destinate  agli interventi del piano di azione e coesione.  Il piano di azione e coesione  risale al 2011 ed è la programmazione dei fondi  destinati al sud concordato  fra lo Stato italiano  e l’Unione Europea. 

I fondi di rotazione sono integrazioni economiche  del governo  al piano di azione e coesione per agevolare l’utilizzo  da parte delle Regioni dei soldi loro destinati. Non tutte le regioni hanno investito interamente quanto ricevuto. Alcune  hanno inserito a bilancio queste  somme  per  interventi da realizzarsi nel welfare.  La Calabria, per esempio aveva destinato risorse per costruire degli asili nido, Sicilia Campania e la stessa Calabria avrebbero utilizzato i finanziamenti per  organizzare una rete di assistenza  domiciliare quanto mai opportuna considerata la profonda crisi  in cui versa il sistema sanitario.  

Si tratta di fondi pari a 730 milioni, di cui 100 verranno sottratti dal governo per finanziare gli sgravi fiscali alle imprese.   E’ dunque questo il “cambiare verso”che intende Renzi?  Togliere asili nido assistenza sociale e domiciliare per dare ai padroni resi ulteriormente liberi di licenziare?  Se questa è la strada  forse varrebbe la pena che tutti noi marciassimo in direzione ostinata e contraria. 

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