Francesco Notarcola –
Presidente Consulta delle associazioni della città di Frosinone
Il sindaco di
Frosinone ha recentemente affermato che “ la cultura può e deve essere il volano
del rinascimento di Frosinone e di tutta la Ciociaria”.E siamo d’accordo.
La cultura, a
nostro parere, non può fermarsi, però,
alla semplice ordinaria
organizzazione di uno spettacolo teatrale o musicale. Sarebbe un limite
imperdonabile.
La Città, per
avere un futuro, ha bisogno di far crescere la sua qualità della vita e la sua
economia, realizzando il forte desiderio
di modernità dei suoi abitanti.
Una prospettiva siffatta necessita di una gestione della cosa pubblica
trasparente e partecipata. Una forte intesa tra associazioni, cittadini ed amministratori al fine di
promuovere ogni possibilità di impegno e di ricerca per valorizzare un immenso
patrimonio archeologico e di bellezze ambientali.
Mentre i cittadini,
da sempre, hanno compiuto passi da giganti
sul piano culturale, promuovendo il realizzarsi quotidiano di eventi culturali importanti per arrestare il degrado ed il saccheggio
del territorio, gli amministratori di questa Città sono rimasti ancorati ad un
concetto di cultura e di progresso legato al cemento, opponendosi alle proposte
dell’associazionismo e dei cittadini, privilegiando il rapporto con i ceti
dominanti.
Questa concezione
della cultura della gestione del potere pubblico ha fatto di Frosinone la città
più inquinata d’Italia ma anche il Capoluogo più inquisito del nostro Paese,
dove prevalgano gli scandali e la corruzione.
La cultura detta la necessità di porre fine alla radicata
“cultura” del cemento e del
mattone. Quest’ultima ha fortemente danneggiato il capoluogo ed i suoi
cittadini, costruendo una città anarchica che ha distrutto valori e bellezze
del territorio e del centro storico,
abbandonato al degrado e alla desolazione, dove la sporcizia la fa da
padrona.
Una città che non cresce, dove vi sono migliaia di negozi e di
appartamenti sfitti non ha bisogno di altri mostri di cemento. Chi si abbandona
a teorizzare simile prospettive opera attivamente contro la Cultura e contro
gli interessi del Capoluogo.
Nei giorni scorsi, effettuando semplici
scavi per collegare cavi elettrici, sono venuti alla luce altri interessanti
reperti archeologici nella zona De Mattheis.
Ancora una conferma che questo sito contiene ricchezze inestimabili che
gli amministratori di ieri e di oggi continuano ad ignorare, permettendo agli
speculatori di aggredire e violentare il territorio con nuove, vergognose,
inutili colate di cemento armato.
È strano che coloro che dicono di amare la cultura non muovano un dito
per permettere, finalmente, a questa città di valorizzare e fruire delle terme
romane ancora seppellite sotto un parcheggio.
Se veramente si ama la città e la cultura occorrerebbe promuovere la
valorizzazione di tutti i reperti archeologici rinvenuti dagli anni 60 fino ad
oggi, finiti chissà dove e di cui i cittadini ignorano esistenza e significati.
A questi fini il Consiglio comunale di Frosinone ha votato all’unanimità
la delibera n°32 del 14/09/2011, proposta dai cittadini, a norma dell’art. 54
dello statuto, dove sono indicati tutti
i punti per promuovere ricerca, valorizzazione e tutela dei beni archeologici,
e per arrestare l’aggressione del territorio. Sarebbe sufficiente attuare la
delibera.
La cultura non si
promuove rinunciando e cancellando dal programma delle OO.PP. il progetto, già finanziato, per la
“sistemazione del museo archeologico” dirottando i fondi
al nuovo stadio comunale.
Con un atto simile non ci si schiera a favore della crescita della
cultura e della qualità della vita.
Video di Luciano Granieri
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