Pensiamo che nella storia parlamentare di questo paese – che pure ne ha viste tante – non sia mai accaduto che il governo appoggi due mozioni diverse sullo stesso argomento. Probabilmente la fregola di togliersi dalla scatole e dall’agenda la seccatura palestinese e la richiesta di riconoscimento dello Stato di Palestina, già approvata dall’assemblea plenaria delle Nazioni Unite e da diversi governi europei, ha provocato un pastrocchio senza precedenti. In aula il governo è riuscito ad approvare due diverse mozioni: una presentata dal Pd (sul quale sono convenuti i voti di Sel e del Psi che hanno rinunciato alla propria mozione e www.contropiano.org francamente non se ne comprende l'utilità), l’altra presentata dagli alleati di governo del Ncd/Sc completamente appiattita sulla posizione israeliana. Anche la mozione del Pd, nei fatti, non riconosce lo Stato Palestinese ma si limita ad invitare al riconoscimento a patto che l’Olp riprenda i colloqui con Israele e costringa Hamas al riconoscimento dello stato israeliano. In pratica un nulla di fatto. La mozione migliore era quella del Movimento Cinque Stelle che però è stata bocciata. Ma le curiosità, se così possiamo definirle, non sono finite qui. L’ambasciata israeliana appena cinque minuti dopo la votazione esprimeva la propria soddisfazione per l’esito del voto parlamentare e per la posizione del governo israeliano. “Accogliamo positivamente la scelta del Parlamento italiano di non riconoscere lo Stato palestinese e di aver preferito sostenere il negoziato diretto fra Israele e i palestinesi, sulla base del principio dei due Stati, come giusta via per conseguire la pace” recita un comunicato dell’ambasciata israeliana. Anche l’ambasciata palestinese, in una nota molto ma molto sintetica ringrazia l’Italia. Ma alcuni fonti rivelano che da Ramallah, capitale dell’Anp, i giudizi sul voto italiano siano assai meno lusinghieri, ritenendo molto più avanzate le mozioni approvate da paesi come Francia o Gran Bretagna, “Il Presidente Abu Mazen è l’estremo baluardo negoziale, le ha provate tutte prima di rivolgersi alle Nazioni Unite e all’Europa, da mesi Israele lo delegittima in tutti i modi costruendo colonie in barba agli accordi e rendendo la sua azione inefficace”.
La mozione di Pd, Sel, Psi ha ottenuto 300 voti favorevoli, 40 contrari, 59 astenuti e impegna il governo a sostenere la costituzione dello Stato palestinese. La posizione del governo, però, ha subito scatenato la reazione della minoranza del Pd. Stefano Fassina ha definito "ridicolo" il placet fornito a due documenti "in contrapposizione". L’altra mozione, quella del Ncd, Scelta Civica e centristi ha ottenuto 237 sì (tra cui i parlamentari del Pd che avevano votato anche l’altra mozione) 84 no e 64 astenuti antepone invece la ripresa del dialogo tra israeliani e palestinesi e la fine della violenza al riconoscimento, quale condizione per il riconoscimento dello Stato di Palestina. La mozione del M5S, decisamente quella più coincidente con i diritti dei palestinesi, è stata respinta. Difficile non condividere in questo caso la valutazione del M5S su quanto accaduto in Parlamento: "Abbiamo assistito a un bluff vergognoso da parte del governo, che ha votato due mozioni dal significato e dal valore diametralmente opposto sul riconoscimento dello Stato di Palestina, negando ancora una volta il sacrosanto diritto di esistere ad un popolo che da 67 anni attende giustizia” dicono in una nota i parlamentari del M5S, “Per questo riteniamo deliranti e infondate le soddisfazioni espresse da parte di Pd, Sel e maggioranza. Non c'è stato alcun riconoscimento dello Stato di Palestina e a confermarlo è la stessa nota diffusa in queste ore dall'ambasciata di Israele".
Insomma una sceneggiata che rimuove ogni impegno concreto dell’Italia per far si che possa nascere un legittimo Stato Palestinese. In compenso da Israele fanno sapere che l’Italia si conferma il loro migliore alleato in Europa. Una prova ulteriore di questo servilismo delle autorità italiane verso Tel Aviv è l’enorme padiglione assegnato a Israele al prossimo Expo di Milano. Sarà collocato a fianco di quello italiano, ossia del cuore dell’esposizione. Una vergogna in più per chi ha ancora un minimo di senso della giustizia e della dignità dei popoli. Una occasione in più per i movimenti di solidarietà con il popolo palestinese per dimostrare che esiste un'altra Italia, migliore del suo governo e del suo parlamento e che attraverso la campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni può attuare quello che le istituzioni non intendono fare.
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