Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 12 maggio 2015

Elezioni regionali, Puglia l'Alternativa comunista

a cura della redazione web del Pdac


I disastri del vendolismo (e di tutta la sinistra)
e il senso della nostra candidatura

Alternativa comunista si presenta alle elezioni regionali pugliesi con un programma rivoluzionario e con candidati lavoratori e studenti, molti dei quali rappresentanti di lotte degli ultimi anni in Puglia (dall'Om carrelli alla Telecom e Poste italiane, per le lotte dei lavoratori e contro la riforma Gelmini e la Buona scuola renziana, per le lotte studentesche). Il candidato è Michele Rizzi, lavoratore precario di un call center con una Laurea in Scienze Politiche all'Università di Bari. Questo articolo è frutto di una chiacchierata della nostra redazione web con Michele, impegnato in queste ore, con tutti i militanti pugliesi del partito, nelle diverse piazze della regione.
Abbiamo deciso di presentarci alle elezioni regionali per un motivo molto semplice, spiega Michele, perché vogliamo dare rappresentanza politica a operai che hanno perso il posto di lavoro, ai precari in lotta per la stabilizzazione, ai disoccupati senza reddito, agli immigrati sempre più schiavizzati, agli studenti in lotta per la scuola pubblica, alle donne che lottano contro omofobia e maschilismo. 
Il sistema capitalista in crisi sta facendo pagare la sua crisi pesantissima ai lavoratori, lasciando sul campo migliaia e migliaia di disoccupati e cassaintegrati. Il padronato pugliese dopo essersi arricchito di soldi pubblici regalati dal governo di centrodestra di Fitto e dal governo di centrosinistra di Vendola, scappa con i soldi in altre zone del mondo, delocalizzando la produzione e lasciando con un palmo di naso tanti lavoratori.
La nostra politica, continua Michele, è quella delle lotte. In questi mesi siamo stati in primo piano nelle lotte dell'Om carrelli, di Natuzzi, Sangalli, Ecoleather, Telecom, Poste italiane, Ilva, Bar.sa e tante altre anche nel Salento e in altre zone della Regione. Così come nelle lotte studentesche e in quelle universitarie, come nelle lotte contro la chiusura degli ospedali pubblici (20 chiusi con il Governo di centrosinistra), il taglio di posti letto e di interi reparti. Lotte contro la devastazione ambientale (contro la discarica di Grottelline, Martano, Corigliano d'Otranto e di Trani) e in appoggio a quella dei Comitati No al carbone di Brindisi, per la salvaguardia di Torre Guaceto, contro il Tap nel Salento e l’inquinamento atmosferico dell'Ilva di Taranto, della Cementeria e della Timac di Barletta. Contro la politica dei rifiuti legata ad un business devastante e per una legge sui rifiuti zero. Contro gli accordi commerciali tra Puglia ed Israele.
La nostra campagna elettorale è quella di "dare voce a chi non ha voce".
Le altre forze in campo
Il centrosinistra, ci spiega Rizzi, è guidato dall'ex sindaco di Bari Emiliano, che rappresenta il renzismo in Puglia con l'appoggio a Jobs Act e Buona scuola, contro cui abbiamo lottato in questi mesi. Un candidato liberale portatore di interessi di lobby economiche e di potentati capitalistici. Questa coalizione somma diversi fuoriusciti dal centrodestra, l'Udc, il Pd, i vendoliani e il Pdci, in un calderone impressionante che si presenta favoritissimo per il post-Vendola. Insomma, nulla di nuovo.
Il centrodestra si presenta diviso tra il candidato berlusconiano Poli Bortone e quello fittiano Schittulli. Il Movimento 5 stelle con la Laricchia, di provenienza di centrodestra. L'Altra Puglia con Riccardo Rossi, lista civica la cui golden share è in mano a quello che rimane del Prc che ha governato alla Regione con il Pd 8 anni su 10 e con Emiliano a Bari 5 anni su 10. In sostanza una finta opposizione con un programma molto moderato che non dà una risposta di classe e di lotta alla crisi economica capitalista che attanaglia la Regione Puglia, proponendo soluzioni non nuove e di certo fallimentari. Per ultimi i Verdi di Mariggiò che hanno presentato la candidatura all'ultimo istante dopo aver mancato l’accordo con L'Altra Puglia.
Alternativa comunista, conclude Rizzi, è l'unica forza politica comunista e rivoluzionaria che si presenta a questa tornata elettorale in Puglia, presente nelle lotte sin dalla sua nascita, che utilizzerà questo spazio elettorale per propagandare il suo programma rivoluzionario di alternativa anticapitalista, conscia che il sistema non lo si abbatte con le elezioni borghesi, ma con le lotte unificate e di massa.
In ogni senso, dunque, ci differenziamo da quanto resta della disastrata sinistra italiana: non solo da quella esplicitamente riformista (Sel e Rifondazione), bensì anche da forze che (incomprensibilmente) si richiamano al "trotskismo", come il gruppo di Ferrando (il Pcl) (1).
Un giudizio sul governo Vendola
Un giudizio sull'amministrazione regionale uscente è certamente d'obbligo. Infatti lo riteniamo sicuramente negativo dal punto di vista delle fasce più deboli. Vendola ha finanziato il padronato che delocalizza le aziende, ha finanziato le scuole private mentre la scuola pubblica langue, ha autorizzato la nascita di centrali a biomasse a filiera corta mentre la Puglia produce già più del doppio dell'energia che serve ai pugliesi, ha continuato l'opera di privatizzazione della sanità pubblica avviata da Fitto.
I punti programmatici di Alternativa comunista sono anticapitalisti. Nello specifico, ci elenca Michele, sul lavoro, rivendichiamo l'esproprio delle fabbriche e gestione operaia con il taglio di tutti i finanziamenti pubblici al padronato. Una lotta contro il precariato, partendo dall'abolizione di tutti i contratti precari e con la stabilizzazione di tutti i lavoratori, oltre all’istituzione del reddito sociale per i disoccupati pagato dai tagli ai finanziamenti al padronato.
In ambito sanitario rivendichiamo la ripubblicizzazione della sanità pubblica con il taglio delle convenzioni con i privati, l'internalizzazione di servizi e personale e l'eliminazione delle liste d'attesa per le visite specialiste. Importante è anche la lotta contro i processi di esternalizzazione di Sanità service, specie nel Salento.
Necessario è anche un programma di rilancio della scuola pubblica con il finanziamento della formazione e l'eliminazione dei finanziamenti alle scuole private. Un programma di attività culturali pubbliche e gratuite. Un progetto di mobilità gratuita con i servizi pubblici per le fasce più deboli.
In ambito ambientale, va detto che la Puglia produce più del doppio dell'energia che serve, quindi lotta contro il business dell'energia, con un no secco a nucleare, biomasse, ecc., opposizione durissima alle trivellazioni in Adriatico e al Tap nel Salento. Questa grandi opere che distruggono il paesaggio a tutto vantaggio delle multinazionali petrolifere e del gas, non si devono fare!
Vanno anche stracciati tutti gli accordi commerciali tra Puglia ed Israele.
Siamo certi, conclude Michele Rizzi, di affrontare questa nuova impresa con lo spirito giusto di costruire un partito rivoluzionario che possa fungere da avanguardia della lotta di classe anche nella nostra Regione. Per questo, utilizzeremo a fondo lo spazio propagandistico che ne deriva perchè una Puglia rivoluzionaria è possibile, di lavoratori e studenti in lotta, contro i potentati economici e le loro appendici politiche.

(1) Ad esempio, in Umbria il Pcl fa un blocco elettorale e programmatico fondendo il proprio simbolo e il proprio programma con quello di "Casa rossa", un gruppo che (guidato da Aurelio Fabiani, candidato presidente) rivendica la "unità dei comunisti" avendo come riferimenti teorici Mao e Togliatti (sullo stalinismo, scrivono nella loro pagina facebook, è prematuro dare "un giudizio definitivo perché non abbiamo ancora la prospettiva storico-politica necessaria.").

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