Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 20 novembre 2015

Disoccupato n.439562B5-6C8E-4390-BFBA-FEC45F2E68B7 faccia un passo avanti.

Luciano Granieri 




Il 18 novembre scorso  la Regione Lazio ha selezionato i 2000 disoccupati di lunga durata risultati idonei al programma finalizzato alla ricollocazione presso aziende che necessitano di mano d’opera,  o all’accesso a corsi di formazione e orientamento retribuiti .  Il tutto finanziato dalla Regione attraverso i fondi europei per un importo totale di 4milioni e 700mila euro. Ci occupammo di questo BANDO quando la Regione lo rese disponibile sul proprio sito, predisposto a   raccogliere le domande dei disoccupati di lunga durata che nel nostro territorio ammontano a circa 125mila. Come l’evidenza dei numeri mostra, i 2000 aventi diritto in confronto all’enormità dei 125mila disoccupati non sono  che una goccia nel mare. Così come le stanziamento di 4milioni e 700mila euro finalizzato a contrastare un fenomeno devastante come la disoccupazione nel nostro territorio è poco più che elemosina. Se si considera  che i fondi non saranno erogati direttamente ai  lavoratori, ma ai centri per l’impiego privati è ipotizzabile,  per il contrasto alla disoccupazione, un flop simile  a quello avvenuto del programma “Garanzia Giovani” finalizzato all’incremento dell’occupazione giovanile.  

La  pubblicazione del bando non è stata molto pubblicizzata, come se la selezione cominciasse a scartare i molti che non ne sono venuti a conoscenza. Comunque dopo l’analisi delle  domande prevenute fra il 30 settembre e il 9 ottobre, termini stabiliti dalla Regione per la presentazione delle richieste, la graduatoria dei 2000 fortunati è stata stilata.  Per consultarla cliccati QUI.



Come si può constatare del  candidato vincitore si conosce vita,  miracoli e morte....forse. Dalla lista si rileva il genere (maschio o femmina), la data e il luogo di nascita,  la data dichiarata di inizio disoccupazione e quella di iscrizione al centro per l’impiego, oltre che il Comune di residenza del centro per l’impiego che lo gestirà . Si sa tutto insomma, tranne il nome e il cognome del fortunato. Questo irrilevante dato è sostituito da un numero. Il codice univoco  che la Regione ha assegnato alla domanda inviata  del lavoratore. Dunque chi  è disoccupato, e per questo ha deciso di aderire al programma di ricollocazione, è talmente sfigato da   non meritare  nemmeno di essere citato per nome? Risponde solo  ad una serie di numeri e lettere.  Non è un tantino umiliante?  E’ come se diventasse  membro della disneyana banda bassotti,  senza nome ma con il codice del carcere stampigliato sul maglioncino.  Si dirà che è un provvedimento atto a tutelare la privacy.  E’ un  problema sapere che è Luciano Granieri ad aver avuto accesso al programma e non il codice univoco  439562B5-6C8E-4390-BFBA-FEC45F2E68B7?  O forse meno si sa di certe graduatorie e meglio è?    Evviva la trasparenza. 

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