Domani a partire dalle 14,30 gli 85 sindaci dell’Ato5 dovranno
discutere presso la sede della Provincia a palazzo Gramsci, i destini del
rapporto fra Acea e il territorio in relazione all’erogazione del servizio
idrico. In base all’ordine del giorno, i sindaci
saranno chiamati ad esprimersi sulla fusione per incorporazione di Acea Ato5 in Acea Ato2
e a deliberare sull’avvio della procedura,
ex art.34 della convenzione, relativa alla messa in mora del gestore, finalizzata
alla risoluzione contrattuale per inadempienza.
Tanto per rendere sereno il
clima e non influenzare i primi cittadini, Acea attraverso il suo organo di
stampa ufficiale “Il messaggero” ( non
sfuggirà neanche ai più sprovveduti che la proprietà del quotidiano romano è
anche azionista Acea) in articolo
pubblicato nella cronaca locale di oggi, elenca, una per una ,tutte le devastanti conseguenze che sindaci e popolazione dovranno subire ,
qualora la rescissione contrattuale dovesse andare in porto. Della serie: chi
rescinde muore.
Si comincia con l’addebitare all’utenza un costo di 170 milioni di euro, perché secondo le nuove norme, emanate dal governo Renzi, che Dio lo abbia in gloria, al
gestore uscente devono essere riconosciuti anticipatamente tutti i
mancati introiti derivanti dalla rescissione anticipata del contratto. L’importo
dovuto è definito dal nuovo
tariffario approvato il 28 dicembre scorso dall’AEEGSI . In base a questo
calcolo Acea fa sapere, sempre attraverso il suo fedele organo di stampa, che al 31 dicembre 2015 i residui ammontano a
76,5 milioni di euro, ma non finisce qui. Ricordate i 75 milioni di euro,
quantificati del commissario ad acta, che Acea reclama per mancato adeguamento tariffario, figlio dell’insipienza
dei sindaci? Ad oggi ne mancano ancora 40,2 e devono essere corrisposti. Inoltre
sono dovuti, altri 53,2 per conguagli post 2012 riconosciuti al gestore dall’Autorità
garante (di chi?) solo pochi giorni fa. Questi soldi graverebbero su ogni
bolletta per un importo di 950 euro oneri esclusi? Caro cittadino incazzato,
voi sbarazzarti di Acea? Paga.
In base alle nuove norme tali somme, sempre
secondo la gazzetta di Acea alias “il messaggero” , vanno erogate comunque, indipendentemente dalle eventuali
inadempienze accertate del gestore.
Fra l’altro Acea fa sapere che di tali inadempienze è del tutto all’oscuro,
perché la segreteria tecnico operativa (STO) che le ha certificate, per gli anni 2010-2012, le ha rese note a tutti tranne che al gestore
stesso. In pratica di tutto ciò a Via Roma non sanno nulla .
Ma,
cari sindaci, non è finita qui. Acea si
perita di avvertire che, in caso di risoluzione contrattuale, ricorrerà al Tar,
chiedendo l’immediata sospensiva del provvedimento e in ogni caso provvederà
alla gestione del servizio fino a quando non sarà dato l’incarico ad un nuovo
gestore. Quindi , cari sindaci, dal momento che la legge vieta una gestione in
economia, dovrete costituire una nuova
società in house. Ogni comune dovrà mettere a disposizione risorse
per costituire e capitalizzare la società e, con la crisi di fondi che attanaglia
gli enti comunali, è ben difficile che
la Corte dei Conti autorizzi un’operazione di questi tipo. Comunque l’assemblea
dei sindaci potrebbe cercare sul mercato un nuovo partner privato, attraverso
un bando europeo. In questo caso Acea parteciperebbe alla gara con buone possibilità di vittoria
vista la presenza storica nel
territorio.
In buona sostanza il messaggio lanciato dall’house organ di Caltagirone
è chiaro. Se in caso di rescissione i
cittadini devono pagare 170 milioni, se i Comuni non possono, causa veto della Corte dei Conti , costituire una società in house per la gestione del servizio in sostituzione del
gestore liquidato, e se, dopo aver speso
tutti sti' soldi, comunque Acea potrebbe tornare ad essere l’unica azienda ad erogare l’acqua
nella Provincia, che ci andate a fare sindaci
e cittadini a ciaccolare nel palazzo di
Via Gramsci, per invocare un
provvedimento che vi metterà spalle al muro?
Perché passare dalla padella alla brace?
Statevene a casa, o al massimo, comportatevi
come nelle altre riunioni, giocate a carte, fatevi una passeggiata per le sale del palazzo.
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