19/02/2016 – Dopo tanti anni l’assemblea dei sindaci ha fatto il suo lavoro. Sprecando diverse ore
in una discussione per affermare una primogenitura contestata, i 77 sindaci presenti hanno avviato
la procedura di risoluzione del contratto, espresso il parere negativo all’incorporazione di
Acea Ato 5 in Acea Ato 2, assunto la necessità di premere nei confronti della Regione Lazio
perché approvi in tempi brevissimi la proposta di legge 238/2015 di attuazione della Legge
Regionale 5/2014 ‘Tutela, governo e gestione pubblica delle acque’, assunto l’obiettivo di
arrivare alla modifica della Carta dei Servizi con la partecipazione dei Comitati e delle
Associazioni sulla base delle proposte che, come Comitato Provinciale Acqua Pubblica di
Frosinone, abbiamo presentato alla Consulta d’Ambito il giorno 8 Febbraio u.s.
Oggi è un buon giorno come lo erano stati il 21/12/2009, il 13/07/2011, il 04/04/2014. Ma domani è
un altro giorno ed è necessario il massimo impegno perché quello che oggi si è ottenuto non venga
vanificato.
Rispetto ai dubbi sollevati dal sindaco di San Giovanni Incarico Antonio Salvati sulla validità della
votazione in Assemblea noi rispondiamo che l'Assemblea dei Sindaci è regolata solo dalla
Convenzione di Cooperazione che non dice che nell’Assemblea si debba votare per chiamata
nominale ma richiede solo che le decisioni abbiano la doppia maggioranza (per numero di comuni e
per numero di abitanti). Allora per conoscere l'esito di una votazione che presenti una spaccatura
nell'Assemblea il voto nominale diviene una necessità di fatto per verificare se la maggioranza dei
comuni favorevoli rappresentino o meno anche la maggioranza dei comuni rappresentati. Ma nel
caso di un voto unanime (anzi col voto contrario del solo Salvati) questa verifica non è necessaria.
Questo perché, come succede in qualsiasi assemblea, quando questa è dichiarata valida (e questo
avviene al suo inizio) lo resta sino ad un'aventuale verifica che stabilisca la non permanenza del
numero legale dei partecipanti. Nel caso in esame peraltro la legittimità delle decisioni assunte è
confermata dalla votazione successiva. Capiamo che i signori di una precisa parte politica ed i loro
tirapiedi abbiano la necessità in qualche modo di giustificare il fatto che non sia stato consentito
loro di piantare la bandierina su un atto fondamentale (e tutt'altro che risolutivo) di questa vicenda,
ma è comunque inaccettabile che arrivino a fare gli avvocati d'ufficio di ACEA innescando una
polemica strumentale utile solo agli interessi di questa. D'altra parte sono anche coloro che fingono
di non sapere che 90 o 180 o 300 giorni sono la stessa cosa se il quadro normativo nazionale si
consolida prima che la Regione Lazio si decida ad attuare la legge n.5 consegnando comunque il
nostro territorio ad ACEA S.p.A.
Il prossimo immediato passaggio è quindi in Regione. L’assessore Refrigeri aveva preso dinanzi al
Consiglio regionale l’ennesimo impegno di portare in aula la proposta di Giunta per l’attuazione
della Legge Regionale 5/2014. Come purtroppo ci ha abituato, le sue promesse sono rimaste tali e,
per il tempo che ci rimane, non possiamo consentire che la Regione continui a perdere tempo, pena
la permanenza di Acea (magari sotto altro nome). Chi finge che tutto si possa risolvere in una lite di condominio con il portiere, o non ha capito nulla o in realtà fa gli interessi di Acea
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