Mancano pochi giorni alla fine della campagna referendaria che vede singoli e organizzazioni impegnate nel raccogliere almeno 500 mila firme nell’eventualità, nel 2017, di votarli.
SI fa appello al massimo sforzo per le prossime due settimane anche alla luce del numero di 300 mila firme finora raggiunte e che quindi necessita di un ulteriore forte impegno. Entro i primi 20 giorni di giugno dovranno essere terminate le raccolte, completi delle firme autenticate e certificate, per poi avviarsi ad essere depositati presso la Corte di Cassazione a Roma ai primi di luglio.
Nella provincia di Frosinone sono previsti banchetti referendari a:
FROSINONE – sabato via Aldo Moro ore 16-21
CEPRANO - sabato 9 / 20
CASSINO – sabato – 16 / 20
PIEDIMONTE SAN GERMANO – domenica – 17 / 20
ARPINO – domenica – 9 / 13
ROCCASECCA – domenica – 9 / 13
PICO – domenica 9 / 13
FERENTINO - Sabato mattina al mercato (via della stazione), pomeriggio Piazza Matteotti (Municipio)
I referendum istituzionali comprendono prima di tutto la richiesta di referendum, come previsto dall’articolo 138 della Costituzione, per sottoporre al giudizio popolare la legge costituzionale Boschi-Renzi. Anche se il referendum è fissato per legge e si svolgerà ad ottobre si tratta di un’iniziativa, ha dichiarato Alfiero Grandi, «per sottolineare che le decisioni in materia costituzionale riguardano tutti i cittadini e che la volontà popolare deve entrare in campo immediatamente».
Opporsi, poi, all’Italicum è necessario e dirimente per il funzionamento della nostra democrazia fin troppo sbilanciata verso gli esecutivi (vedi i sindaci potestà e la mancata elezione dei consigli provinciali!). Il premio di maggioranza è una aberrazione che con la scusa della governabilità riduce gli spazi di rappresentanza di tutte le cosiddette minoranze consentendo ad un’altra minoranza il dominio dei numeri e quindi delle scelte. Governare democraticamente è soprattutto confronto e mediazione possibilmente ad armi pari tra forze che rappresentano la gran parte della realtà, già di per sé poco riducibile ad essere rappresentata dignitosamente. In ogni caso meno rappresentanza c’è meno difesi sono gli interessi delle classi meno abbienti, più il “capitale”, o che dir si voglia, imperversa per portare a casa risorse, reddito e futuro di tutti. Se aggiungiamo l’abolizione capilista bloccati allora la scelta democratica diventa inesistente.
La “buona scuola” immagina qualcosa che, a prescindere se bella o brutta, si dirige comunque lontano da quella che noi pensiamo sia l’istruzione. Per chi ha occasione di viverla da genitore ci si accorge che in questi anni con le riforme verso l’autonomia non si sono avuti nemmeno tiepidi segni di miglioramento. Anzi, la sensazione che rimane è che se tuo figlio fosse a casa non perderebbe didatticamente alcunché. Sembra anzi che la scolarizzazione di massa sia una occasione eccezionale per recuperare risorse economiche (dalle famiglie soprattutto) e far passare ideologie di competizione piuttosto che una attenzione alla costruzione di un cittadino libero e critico e che faccia proprio il senso di uguaglianza. Il percorso “liberalizzato” della scuola è chiaro; ora pur non avendo una capacità politica ed ideologica di proporne un altro, almeno opponiamoci ai disegni di sgretolamento esistenti!
Sui referendum ambientali poco ci sarebbe da aggiungere in base alla coscienza collettiva e alla responsabilità per il futuro. I referendum che si oppongono a nuovi inceneritori e a trivelle disruttrici e a bloccare la privatizzazione dell’acqua non possono assolutamente non trovarci d’accordo davanti alla drammatica situazione di mettere a repentaglio il futuro del pianeta per la gestione delle risorse sull’altare del “libero mercato”. Lo sviluppo come mantra piuttosto di una forte e non più rinviabile decrescita dovrebbe essere elemento da superare nel più breve tempo possibile nelle agende politiche per un altro mondo possibile.
i quesiti sono di seguito elencati:
Contro la “buona scuola” | – Quesito 1. Abrogazione di norme sui finanziamenti privati a singole scuole pubbliche o private |
– Quesito 2. Abrogazione di norme sul potere del dirigente di scegliere i docenti da premiare economicamente e sul comitato di valutazione | |
– Quesito 3. Abrogazione di norme sull’obbligo di almeno 400-200 ore di alternanza scuola-lavoro | |
– Quesito 4. Abrogazione di norme sul potere discrezionale del dirigente scolastico di scegliere e di confermare i docenti nella sede | |
Per l’ambiente | – Bloccare nuove attività di prospezione, ricerca e coltivazioni di idrocarburi (Legge 9/1991) |
– Bloccare il Piano Nazionale per nuovi e vecchi inceneritori, abrogazione parziale dell’art. 35 della Legge 133/2014 | |
Contro l’Italicum | – Abolizione capilista bloccati (legge detta Italicum) |
– Abolizione del premio di maggioranza (legge detta Italicum) | |
riforma costituzionale (referendum indetto per ottobre 2016) | – quesito con la richiesta di referendum, come previsto dall’articolo 138 della Costituzione, per sottoporre al giudizio popolare la legge costituzionale Boschi-Renzi |
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