Il 2 giugno scorso, presso l’associazione culturale”Oltre l’Occidente,
Roberto Salvatori ha presentato il suo secondo libro dedicato alla resistenza a
sud di Roma e in Ciociaria . Nel testo,
pubblicato per l’edizioni Annales, dal titolo : Enrico Giannetti, gli ideali di
una vita, Salvatori descrive l’attività di Enrico Giannetti, partigiano di Paliano,
coordinatore delle bande partigiane attive in Ciociaria e dirigente provinciale
del Partito Comunista durante il periodo bellico e nel dopoguerra.
La presentazione
del libro ha costituito una parte importante di un evento organizzato da diverse associazioni, fra cui Aut-Frosinone, Osservatorio Peppino
Impastato, Oltre l’Occidente, Uno e Tre sito web, Confederazione COBAS, Anpi
Provinciale, nel quale si è analizzato il percorso storico che ha portato dalla
resistenza alla proclamazione della Repubblica, alla promulgazione della
Costituzione. Una particolare attenzione è stata riservata al processo storico
avvenuto nella nostra Provincia.
Con Salvatori ne hanno parlato Francesco
Notarcola, presidente dell’Osservatorio Peppino Impastato, lo storico Maurizio
Federico e lo scrittore Angelino Loffredi.
Ne è scaturito un dialogo, che ha svelato l’esistenza e la tenace
attività di straordinari personaggi della nostra terra. Oltre che il partigiano
Enrico Giannetti, incredibili sono state le gesta dei sette fratelli Pallone di
Sgurgola, 6 comunisti ed un anarchico, i quali, sparsi per il mondo a seguito
della persecuzione fascista, hanno tenuto un rapporto epistolare, in cui si
discettava esclusivamente di teorie politiche, di differenza fra comunismo,
comunitarismo e anarchia, tralasciando completamente implicazioni personali del
tutto normali negli scambi epistolari fra fratelli, ma non per i fratelli Pallone. Uno di loro Alberto, ha partecipato alla guerra civile in Spagna nel 5°
reggimento, ha partecipato alla resistenza armato
del suo fedelissimo bombardino, uno strumento musicale simile alla tromba.
Un
altro personaggio particolare è stato il compagno Conte di Sora, che, presto
scappato in Francia, e anch’egli
combattente in Spagna, confinato a Ventotene, come Giannetti, tornò a Frosinone
non parlando una parola d’Italiano ma uno slang franco-spagnolo. Fatto che gli impedì, nonostante la sua importante
storia di combattente, di candidarsi alle elezioni del ’46. Abbiamo appreso quali siano state le implicazioni politiche
nella nostra Provincia, dopo la liberazione e dopo il referendum del 2 giugno.
E’ stato curioso apprendere come nella tornata elettorale del ’48 il Partito
Comunista ottenne un numero di voti addirittura inferiore agli iscritti al circolo cittadino.
Ne è scaturita una narrazione
affascinante, un quadro esauriente e completo di come gli eventi della
resistenza e della liberazione abbiano influenzato la popolazione della nostra Provincia. E’ stato un modo straordinario di festeggiare il 2 giugno, una
di quelle ricorrenze, come il 25 aprile, il primo maggio ultimamente snobbate e
svuotate dei loro valori fondamentali che si racchiudono nell’art.1 della
Costituzione: L’Italia è una Repubblica (2 giugno) democratica (25 aprile)
fondata sul lavoro (1 maggio).
Entrare così in profondità nelle vite di
personaggi incredibili, come Enrico Giannetti, i fratelli Pallone e il compagno Conte, conoscerne i sacrifici e
la costanza nella lotta, rende ancora più consapevoli di come i personaggi al soldo delle multinazionali che
governano l’Italia non possano e non debbano far passare il loro scempio costituzionale.
Per quella Costituzione, i Giannetti, i Pallone, i Conte, hanno sopportato sofferenze indicibili e visto molti loro
compagni morire. Non possono un Renzi, una Boschi, un Verdini qualunque,
disporre a piacimento di una Carta nata dal sacrificio e dallo sforzo di uomini
e donne, i quali hanno deciso di scrivere nella Costituzione il loro ideale di società basato sulla dignità
della persona umana.
E’ dunque nostro compito, attivarci per denunciare la sciagurata revisione costituzionale
che Renzi e Boschi vogliono imporre, distogliendo, grazie ad un’informazione
connivente, dai contenuti nefasti della riforma, per portare la vicenda sul
terreno personalistico. Se la nostra nuova
Costituzione non passa il andremo a casa,
è questo il mantra che Renzi e la Boschi stanno salmodiando nelle loro
apparizioni televisive. Ma la questione non è legata a Renzi. E’ necessario
votare NO al referendum per bocciare un dispositivo sbagliato, farraginoso e
pericoloso. Di Renzi ci interessa il giusto, cioè nulla. Se fosse ancora vivo
Giannetti, o il compagno Conte, probabilmente al solo ascoltare il nome del
Presidente del Consiglio risponderebbero: Renzi chi?
Di seguito un estratto in tre video della
discussione più propriamente storica l’evento integrale è disponibile sulla pagina YOUTUBE DI OLTRE L'OCCIDENTE
Immagini tratte da Cioceconleali WEB TV.
Immagini tratte da Cioceconleali WEB TV.
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