La piattaforma Cioceconlealiweb TV, nuovo soggetto sperimentale informativo a cui partecipano,
per ora, il sito 1&3, il blog
Aut-Frosinone, e l’associazione culturale Oltre l’Occidente, ha organizzato una
serie di incontri su società, politica
locale, nazionale ed internazionale, che
va sotto il nome de “L’informazione non va in vacanza” Il primo appuntamento, svoltosi martedì 28 giugno presso
l’associazione culturale Oltre l’Occidente ha raccolto le impressioni di tre esponenti
aderenti a formazioni che hanno partecipato alle recenti elezioni
amministrative nella nostra Provincia, ottenendo risultati lusinghieri.
Nell’ambito
dell’incontro intitolato “La politica dell’anti politica” Fabrizio Pintori, candidato del Movimento 5
Stelle a Sora, Tarcisio Tarquini
candidato ad Alatri, per la lista
civica, “Alatri in Comune” e Vincenzo
Durante, consigliere uscente a Cassino, presentatosi a questa nuova tornata con
la civica “Riscossa popolare” , hanno raccontato la loro campagna elettorale,
descrivendo le difficoltà e le chiusure che le
formazioni diverse dall’ortodossia post democristiana imperante nella nostra
Provincia, incontrano nell’agone per le
poltrone amministrative.
Ciò che ha
suscitato il nostro interesse è stato l’inaspettato scenario per cui nell’ingessata politica ciociara,
Pintori, M5S, Tarquini, Alatri in Comune
, hanno ottenuto la poltrona di consigliere, evento capitato anche a Vincenzo
Durante a Cassino nella precedente consiliatura grazie alla ventata arancione che 5 anni fa promosse sindaci come Pisapia a Milano, De
Magistris a Napoli e l’ormai ex arancione, conformatosi alle dinamiche
elettorali mainstream , Giuseppe Golini
Petrarcone nella Città Martire.
Dunque c’è vita oltre l’impastoiato
tran tran elettorale della nostra Provincia? Sembra di si. Giova ricordare che
nel territorio il concetto di comitati elettorali è stato ampiamente superato.
Non c’è mai stata una vera contrapposizione partitica se non come mero gioco
delle parti. La realtà è che oggi a
dettare legge sono sostanzialmente tre soggetti: Francesco De Angelis,
presidente Asi piddino ortodosso,
Francesco Scalia, Senatore della Repubblica
piddino democristiano, Mario Abruzzese Consigliere Regionale ,
variamente allocato nell’area del centro destra. Sono loro a manovrare
candidature, a decidere presidenze di organi intermedi, a scontrarsi come
acerrimi nemici, ma anche a riallearsi quando serve.
Il modello del “tutti
insieme appassionatamente” sancito
dalle elezione di II livello per gli
scranni Provinciali è dinamica forte ed
inossidabile che governa il territorio con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Nelle nostre città, la disoccupazione conta
135mila persone a fronte di 540mila abitanti. La sanità pubblica è allo
sfascio, Acea impone riscossioni di pizzo mascherate da bollette, i ras della
monnezza dispongono di un territorio vergine dove piazzare i loro impianti di
morte. Povertà ed inquinamento sono dilaganti. La situazione è ormai ad uno
stato comatoso tale, che qualcuno ha cominciato a intuire la portata della devastazione imposta dal mefitico
clientelismo storicamente incistato nella nostra Provincia.
Una consapevolezza che ha determinato il successo di liste civiche vere, non paraventi messi
insieme dai vari Scalia, De Angelis, Abruzzese di turno, e l’imposizione del M5S, che in molte altre parti d’Italia, meno
sorde al cambiamento, e a livello nazionale è
ormai il primo partito. Un piccolo bagliore che comincia a fendere il buio assoluto. E’
un segnale ancora debole ma indicativo che va sostenuto e alimentato.
Ormai le
realtà locali, e i Comuni posseggono la
gran parte della ricchezza sociale del Paese, in termini di territorio, patrimonio
e servizi pubblici locali. Una ricchezza quantificata da Deutsche Bank in 571
miliardi. Una miniera d’oro di proprietà della collettività, verso cui le multinazionali e le lobby finanziarie
private stanno concentrando le loro mire predatorie. A fronte di un’economia
reale che langue, a fronte dei rischi che la speculazione finanziaria comporta,
il patrimonio pubblico delle città e i servizi correlati diventano un affare sicuro da non lasciarsi sfuggire.
La strategia
è chiarissima. Si accusa gli enti locali di dilapidare ingenti capitali in
spesa sociale, diventando i principali
colpevoli del debito pubblico italiano. Ciò allo scopo di indurre le
amministrazioni a svendere il patrimonio territoriale, a cedere la gestione dei
servizi fondamentali alle lobby private. In realtà i
Comuni sono responsabili solo per il 2,1% del debito pubblico italiano, una quota
insignificante. Ma la fandonia del debito, unita al patto di stabilità che induce le
amministrazioni a limitare gli investimenti pubblici, dirottando la cura della
città verso sempre più famelici soggetti
privati, è funzionale a fare in modo che anche le ultime ricchezze pubbliche
possano essere sottratte alla collettività.
Al di la delle questioni più
specifiche, le buche, il traffico, questa è la partita che i futuri sindaci
dovranno giocare. Dovranno scegliere se diventare giudici fallimentari , meri
esecutori dei dettami del capitale finanziario, oppure fare politica, difendere la collettività e porsi come
baluardo alla svendita del patrimonio pubblico.
Il segnale lanciato delle elezioni di Sora è
Alatri, unito ad una rinnovata speranza per Cassino, è debole, forse
insignificante, ma da li bisogna partire. Cercare nuove aggregazioni, nuovi
soggetti pronti ad organizzarsi, per difendere con forza e determinazione il
diritto di cittadinanza sancito dall’istituzione “Municipio”. Speriamo che
facendo tesoro di queste prime esperienze alternative , il barlume diventi
luminoso squarcio di luce.
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