Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 2 luglio 2016

Lanciafiamme? Basta un voto…

Anita Mancini




Ha un bel dire Renzi che userà i lanciafiamme contro le cozze del PD, che se ne stanno abbarbicate sulle loro “cadreghe” da tempo immemore e non si sognano nemmeno di farsi da parte. 

Il binomio PD-Mafia Capitale si è dimostrato pressoché indissolubile: ne sa qualcosa Bobo Giachetti, che a Roma ha fatto da “scudo umano” contro la rabbia di un’intera città in una campagna elettorale massacrante quanto una salita del Mortirolo con una “graziella”. 
A nulla sono valsi i suoi trascorsi radicali fatti di battaglie, digiuni, esperienze amministrative e soprattutto provata onestà: è bastato l’”appoggio” della gigantesca zavorra PD a trascinarlo giù -esattamente - come - previsto. Al suo confronto la Raggi viaggiava su un’autostrada con tanto di tappeto rosso e petali di rose… la Capitale ha perso un grande sindaco, [e questo è il mio parere] ma a questo punto lo capiranno, nel PD, che di Gattopardi che fingono di cambiare le cose per lasciarle esattamente come stanno la gente non ne può più? 
Riusciranno i lanciafiamme di Renzi ad estirpare personaggi che fanno politica da tempi geologici in Provincia, come De Angelis o Scalia con tutti i loro accoliti e proseliti? 
Ma soprattutto sapranno (o vorranno) identificare correttamente i bersagli? Nel più piccolo dei Comuni, nella più sperduta delle sezioni, riusciranno a rinnovarsi? Chi userà il lanciafiamme? E contro quale bersaglio? Alla fine prevarrà il solito refrain “io te porto ducento voti, mo’ me devo fa da parte?”
Beh io dico di no perché sarebbe come cambiare il proprio dna. Una città come Roma non ci ha messo molto a dimostrare che il vento deve cambiare, magari in Provincia ci vorrà un po’ più di tempo – si sa che abbiamo tempi sono più lunghi- ma forse saranno i risultati delle urne a farlo, altro che lanciafiamme!
La roccaforte storica della sinistra, Ceccano, ha un governo di destra. E chi ha fatto la campagna elettorale per la sinistra –magari per la prima volta che entrava in politica – ha dovuto fare i conti con un pregresso pesantissimo. E non ci sono riusciti a far capire ai cittadini che no, non erano come quelli di prima, che ora sarebbe cambiato tutto. Per tutta risposta abbiamo un’amministrazione di destra che durante la campagna elettorale ha viaggiato anch’essa in autostrada, anzi in elicottero… perché la repulsione per tutto questo passato di sinistra con il carico di nefandezze vere o presunte che erano entrate nell’ immaginario collettivo era così grande da far vincere chiunque purché fosse diverso da “quelli”. 
E così –visto che i Cinquestelle non ce l’hanno fatta neanche ad entrare in consiglio - una destra di infimo profilo, un po’ raccogliticcia e senza visioni ha preso la città. Ed il bello è che a questa amministrazione saranno perdonati errori, omissioni, sviste, l'inconsistenza che la contraddistingue, tutto quanto: è il risultato dell’esasperazione di una città abusata, le cui immagini parlano da sole.

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