L’attuale gestore per la raccolta rifiuti della città di
Frosinone, che fra l’altro era lo stesso che ha vinto l’appalto nel 2009, ha
ottenuto il servizio rispondendo ad un bando estremamente impegnativo. Entro
tre anni la percentuale di raccolta differenziata dovrà raggiungere il 65%. Non
solo, l’efficienza del servizio dovrà realizzarsi attraverso una graduazione
che prevede il 50% di differenziata al
primo gennaio 2016, cioè già ad un anno della presa in carico dell’appalto. In
caso di mancato raggiungimento di tali obbiettivi il gestore dovrà pagare una
penale che va dai 20mila ai 30mila euro, per ogni punto percentuale di
differenza fra il risultato mancato e quello ottenuto. Da fonte Istat nel 2012,
la raccolta differenziata era al 17,3%. Per l’anno in corso il dato non è
ancora disponibile, ma girando per la città si incontrano scenari inquietanti.
Guardando come sono ridotti certi cassonetti e come quelli specifici per le
varie tipologie di rifiuto (Carta, vetro, plastica) siano pieni dell’universo
mondo, viene da dubitare che i risultati della differenziata possano
raggiungere i target dichiarati. Presumo
che il gestore di quei 26milioni e mezzo , ottenuti dal Comune in cambio del
servizio, un bel po’ dovrà spenderli per sostituire i cassonetti disastrati e
per controllare il corretto smaltimento dei rifiuti dal parte dei cittadini. I
quali, bisogna ammetterlo, ci mettono del loro a peggiorare le cose. Ce la farà
il gestore a rispettare gli obbiettivi indicati nell’appalto? Pagherà
eventualmente la salata penale? Non è dato sapere. L’unica cosa certa che i cittadini pagano uno sproposito di
monnezza.
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