Comitato per il No nel referendum costituzionale.
Abbiamo
consegnato le firme raccolte alla Corte di Cassazione per confermare la volontà popolare di sottoporre a referendum le modifiche della
Costituzione e di potere - di conseguenza - votare NO.
Questa
nostra iniziativa è una facoltà, non un obbligo,
in quanto l’articolo 138 della Costituzione prevede che per ottenere
l’indizione del referendum basta che uno dei tre soggetti previsti lo richieda:
almeno 5 regioni, almeno il 20% dei deputati o dei senatori, almeno 500.000
elettori. Purtroppo non siamo arrivati alle 500.00 firme.
Come è
noto i deputati dell’opposizione si erano già impegnati a farlo in numero sufficiente in occasione dell’assemblea
nazionale di presentazione delle ragioni del No alla Camera dei deputati l’11
gennaio scorso. I deputati ed i senatori contrari all'approvazione della
riforma hanno effettivamente chiesto il referendum dopo la pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale della legge Renzi-Boschi e quindi il referendum ci sarà.
Il
Comitato per il No nel referendum costituzionale ha organizzato la raccolta
delle firme tra i cittadini con l’obiettivo di fare entrare anche un
protagonista popolare nella scena referendaria, per informare, discutere e
coinvolgere.
Del
resto il Governo ha capito benissimo che in questo modo si avviava la
costruzione di un soggetto referendario attraverso i 400
comitati territoriali (erano 160 all’inizio) e le centinaia di migliaia di
cittadini coinvolti che hanno firmato e per questo ha cercato di copiare la
nostra iniziativa ispirando una sua raccolta di firme.
Il
Comitato per il No nel referendum costituzionale ha ritenuto utile consegnare
il 14 luglio le firme raccolte alla Cassazione per la necessaria trasparenza,
anche se il numero raggiunto non è 500.000 e quindi è insufficiente.
Perchè
è giusto che l’opinione pubblica sappia che centinaia di migliaia di cittadini
hanno firmato per chiedere il referendum con l’obiettivo di votare NO alle
deformazioni della Costituzione della legge Renzi- Boschi.
Mentre
per i referendum su due punti della legge elettorale (Italicum) la consegna
delle firme alla Cassazione aveva fondamento solo se si fosse raggiunto il
numero necessario per attivare i due referendum, nel caso delle modifiche della
Costituzione ha il significato di una sottolineatura politica del valore della
partecipazione dei cittadini e della volontà di
centinaia di migliaia di loro di votare No nel referendum costituzionale.
Così
potremo misurare anche i risultati dell’iniziativa di raccolta firme ispirata
dal governo, organizzata attraverso il Pd. Iniziativa nella quale è
stata fin troppo evidente la sproporzione di mezzi e di forza mediatica a
favore del governo. Diritto all’informazione di tutte le iniziative
referendarie, compreso il NO, su cui è opportunamente intervenuta con un forte
richiamo la presidente Boldrini.
Non a
caso in questi giorni l’Agcom ha richiamato tutti gli organi di informazione ad
una rappresentazione di tutte le posizioni in campo sul referendum
costituzionale, comprese ovviamente quelle contrarie come la nostra.
Siamo
partiti essenzialmente con buone idee, competenze di rilievo, tanta passione
civica, politica e sociale e via via abbiamo costruito una comunità e una rete di comitati che oggi coprono tutto il territorio
nazionale.
Noi
questi mezzi mediatici e finanziari non li avevamo e non li abbiamo, né tanto meno potremo avere il contributo pubblico
riservato ai soggetti referendari. Per questo - partendo da un discorso di
verità - abbiamo lanciato una nuova sottoscrizione con
l’obiettivo di finanziare la prossima campagna elettorale, attraverso il
contributo delle persone che vogliono e possono impegnarsi al nostro fianco, le
sole che possono aiutarci.
Il
risultato raggiunto di 316mila firme presentate in Cassazione è tale da potere
essere sottolineato con orgoglio come base di partenza per consolidare e
allargare la critica alla legge Renzi- Boschi, con l’obiettivo della vittoria
del NO nel prossimo referendum costituzionale.
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