Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 18 luglio 2016

Schonberg e il parmigiano di Orietta Berti

Luciano Granieri


Inizio  subito con una doverosa precisazione. La conduttrice del festival nazionale dei conservatori di musica Città di Frosinone, Mary Segneri, può stare tranquilla. Se qualche ensemble, partecipante alla rassegna, presenterà formale protesta perché un gruppo ha potuto esibirsi cinque minuti in più rispetto ai 25 stabiliti dalle regole  la colpa è del sottoscritto, Luciano Granieri. Stia  serena la signora Segneri, (che una volta credevo avesse il cognome,   Del  Grande Fratello)  qualsiasi contestazione arrivi sono pronto a testimoniare su come si sono svolti i fatti. 

Già ma come   sono andati  i fatti?  Domenica 17 luglio ho deciso  di concedermi  un po’ di buona musica. Quale migliore occasione del Festival dei Conservatori?  Mi sono recato presso P.zza Vittorio Veneto, suggestiva location della manifestazione, organizzata dal musicologo, nonché sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani. Sono arrivato in piazza alle 9,50. Era appena  iniziata l’esibizione del gruppo ATA, del conservatorio di Brescia, un quartetto jazz molto particolare composto da Silvia Iris Andrè  -voce, Gabriele Guerreschi- basso, Andrea Ragnoli –tastiere, Michele Zuccarelli Gennasi -batteria. La proposta dei quattro ragazzi era molto suggestiva con dei brani dalla struttura armonica molto complessa dove la voce di Silvia, spaziava in modo originale.   Peccato che alle note del gruppo spesso si sovrapponeva  il  rumore di ferraglia dell’ascensore inclinato. Ma come il chiasso dello street food proveniente dal lontano Casaleno disturbava e lo sferragliare dell’ascensore no?  

A seguire era previsto il set del Lorenzo Fronti Ensemble. La serata è  terminate alla mezzanotte e dieci circa. Gli ATA si sono esibiti per 25 minuti, il Lorenzo Fronti Ensemble un po’ di più ,35 minuti circa. I due gruppi in gara per il Festival hanno occupato la scena per un oretta scarsa. E l’altra ora e venti ?  Abbiamo assistito alla beatificazione del maestro Franco Micalizzi, salito sul palco prima dell’esibizione del  gruppo di Lorenzo Forti. 

Franco Micalizzi è  autore di colonne sonore per film "memorabili" quali : “Lo chiamavano trinità” con Bud Spencer e Terence Hill, il mieloso “ Lultima neve di Primavera” (la cui colonna sonora suonata dai juke box  balneari ha ammorbato l’estate del ’74   ad un’ intera generazione),  il filone dei polizieschi all’italiana, Napoli violenta, Roma a mano armata, e tutte le  città a mano armata che il cinema  abbia potuto inventarsi, tranne Milano Calibro 9 la cui colonna sonora degli Osanna è uno straordinario manifesto del Progressive italiano.

 Il  Nostro ha imperversato anche in TV partecipando alla terza serie di Domenica In con Corrado,  musicando le cento eccitanti puntate della serie Passioni , ma soprattutto coinvolgendo Orietta Berti come singer della sigla del cartone animato Lupin III.  

Grazie alle "argute" sollecitazioni della signora Mary Segneri, che credevo, una volta, si chiamasse Mary Del Grande Fratello, siamo venuti a sapere, come il nostro autore abbia avuto rapporti contrastati, ma sinceri e amichevoli,  con Corrado, per altro reduce del tragico incidente in cui morì la giovane soubrette Dora Moroni, abbiamo avuto contezza  della grandezza della forma di parmigiano che Orietta Berti  gli regalò in occasione della registrazione della sigla di Lupin III e tante altre notizie, forse interessanti, ma poco inerenti alla musica. 

Dopo più di un’ora di questa illuminante  rivisitazione gossip dell’arte del Maestro , quando sembrava finalmente giunto il turno del  Lorenzo  Fronti Ensemble, la Signora Segneri annunciava lo spottone per l’Amministrazione di Frosinone. Sono saliti sul palco, l’assessore alle finanze Riccardo Mastrangeli, l’assessore alla cultura Gianpiero Fabrizi, e al centro storico Rossella Testa. La scusa era la consegna di una targa ricordo al Maestro Micalizzi. Si stavano facendo tardi  e la gente cominciava ad abbandonare la piazza, stanca delle chiacchiere. Finalmente finito il mieloso scambio di complimenti fra assessori e presentatori, salivano sul palco i musicisti del Lorenzo Fronti Ensemble.

Un  settetto rappresentante del conservatorio di Alessandria Antonio Vivaldi  e del Conservatorio di Milano Giuseppe Verdi. Il programma, preparato dai  sette musicisti era composto da  sei brani: Suspension, Saturnalia, Glaspernespiel, Hexameron, Sinesthesia I, Sineshesia II. In un breve video proiettato prima dell’esibizione ,  il maestro Lorenzo Fronti, diplomato al conservatorio di Alessandria in composizione jazz,  spiegava la struttura dei pezzi . 

Abbiamo sentito discettare  di Schonberg di musica dodecafonica, di sinestesia, altro che il cacio di Orietta Berti! Quando il gruppo ha iniziato  la sua straordinaria esibizione eravamo rimasti  in quattro gatti. Dopo il brano Suspension , Fronti annunciava che non c’era il tempo per proporre  tutti i brani, quindi ne sarebbero stati eseguiti solo altri  due. 

Qui è scattata la rabbia. Siamo stati più di un’ora ad ascoltare gli aneddoti della vita del Micalizzi, e a questi ragazzi straordinari non era consentito terminare il loro set? Cercavo con gli occhi gli assessori  per protestare. Erano  andati già via il che da l’idea di come siano in grado di apprezzare la musica. Non potendo prendermela con i membri della Giunta mi sono rivolto alla signora Segneri. Alla fine dell’esibizione dei ragazzi di Alessandria, nel deserto più assoluto, mi è scappato un urlo: “Bis fate un altro brano”, poi rivolto alla presentatrice contrariata per il fuori programma  ho aggiunto: “Meno chiacchiere e più musica”. I  ragazzi hanno  eseguito Glaspernespiel, contenti dell’inaspettata possibilità di esibirsi ancora. Sono stati comunque costretti a chiudere in anticipo perché qualche imbecille ha pensato bene di sparare fuochi d’artificio che hanno coperto la musica. 

Alla fine il confronto con la Signora Segneri e con il suo compagno è stato inevitabile. Mi sono preso del maleducato perché ho gridato, in modo inconsulto “Meno chiacchiere e più musica” Ho spiegato che al di là del gradimento o meno del maestro Micalizzi, sarebbe stato opportuno fare l’intervista prima dell’esibizione dei ragazzi, magari consentendo proprio agli allievi dei conservatori di porre domande in modo da suscitare risposte più interessanti e inerenti l’argomento musicale.

 La Mary Segneri, mi ha spiegato che era una questione di format per cui l’ospite andava presentato fra le  esibizioni dei concorrenti. E poi che ne capivo io di format?
La Signora mi ha reso edotto del regolamento, per cui ad ogni gruppo sono concessi 25 minuti. Dal momento che,  a causa del mio maleducato intervento i ragazzi guidati da Lorenzo Fronti hanno potuto allungare la loro performance di qualche minuto, mettevo a rischio la signora Segneri di subire  denuncia da parte di altri gruppi per non aver  potuto godere del  medesimo prolungamento. 

Non solo,  essendo la prima volta che assistevo al festival dei Conservatori, secondo la Segneri ed il suo compagno, avendo disertato le altre edizioni, non mi sarei neanche dovuto permettere di criticare l’evento. Infatti per criticare Sanremo bisogna assistere almeno a cinque o sei edizioni altrimenti si è prevenuti. 

Ometto di riportare gli altri termini della discussione, francamente inutile. Ma qualche riflessione sorge spontanea. Non si può racchiudere la creatività di preparatissimi musicisti dentro un format. Non siamo mica a  X Factor e a The Voice! Sono le regole della gara? E allora lasciamola stare la gara, trasformiamo il festival in una mostra dei conservatori dove i ragazzi possano liberamente esprimere la loro creatività evitando di fare da spalla all’ospite famoso di turno. La musica non si può rinchiudere in un format. La musica è libera e nessuno neanche l’illustre musicologo, nonché sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani la può ingabbiare come fa con i suoi assessori e consiglieri di maggioranza e minoranza.

Comunque per rendere giustizia ai ragazzi che hanno suonato domenica riproponiamo alcuni loro brani non sfregiati dallo sferragliare dell'ascensore inclinato e da fuochi d'artificio inopportuni.

2 commenti:

  1. Meno male ho ascoltato due brani loro prima di andarmene per il freddo!

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  2. Una precisazione e delle scuse. Nel post ho scritto che Dora Moroni rimase uccisa nell'incidente automobilistico avuto con Corrado. Ho preso una topica colossale. La cantante, a seguito dell'incidente, rimase gravemente ferita, occorse molto tempo affinchè si ristabilisse, ma si è salvata. E' poi diventata la compagna del cantante Christian. Mi scuso quindi con Dora Moroni. Spero solo che il fatto che io l'abbia data per morta contribuisca ad allungargli la vita.

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