Ma non è solo il sindaco del Capoluogo ad
essersi macchiato della colpa di portare al fallimento la Ciociaria. In
passato il circolo del Pd di Coreno ha accusato della stessa
nefandezza il rettore dell’Università
degli Studi di Cassino, reo di non aver utilizzato il marmo autoctono per il
completamento della facoltà di Ingegneria e il Comune di Pignataro il cui Commissario, allora
seduto sulla poltrona di Primo Cittadino, preferì, per il completamento
della piazza principale del paese, il marmo di Trani. Anche le rotonde del
Cosilam realizzate all’uscita dell’A1 e quelle dell’Astral progettate quando in Regione comandavano
Polverini ed Abruzzese, sono state realizzate senza utilizzare il marmo di
Coreno.
“E’ arrivato il momento –scrivono
in una lettera i dem di Coreno-che le istituzioni locali cambino passo e credano nella qualità
ornamentale della pietra locale. Purtroppo con questo ennesimo schiaffo al
nostro territorio, ancora una volta è sotto gli occhi di tutti il sostegno al
settore marmifero dei sindaci di Forza
Italia, colleghi di partito del sindaco di Coreno e del consigliere regionale
(Abruzzese ndr) di Forza Italia”. Dunque il Pd della cittadina corenese valuta
l’ ostracismo nei confronti del perlato
locale un sonoro schiaffo al territorio.
Può anche essere una considerazione legittima . Ma come valutare l’accordo di
programma fatto approvare nel 2013 dalla
Senatrice Democratica ciociara Maria
Spilabotte, vice
presidente della commissione lavoro al Senato per il nostro territorio? Furono
stanziati 40 milioni di euro per
agevolare le assunzioni in Provincia con particolare attenzione agli ex operai
Videocon . C’era il piccolo problema, però, che per accedere a questi fondi le aziende
oltre a dimostrare di assumere personale avrebbero dovuto anticipare un
contributo compreso fra i 7 e i 20 milioni di euro. Un piano scritto su misura
per le grandi aziende, le uniche ad avere la possibilità di sborsare una somma così
elevata, e del tutto inaccessibile per la piccola e media impresa vero motore
economico del territorio.
Tali stanziamenti pare siano stati ad appannaggio esclusivamente
delle multinazionali farmaceutiche Sanofi Aventis e Acs Dobofar . Sembra che le due aziende abbiano ricevuto i 40
milioni, nel 2015 senza peraltro dimostrare se l’utilizzo di questi fondi sia
stato impiegato per incrementare l'occupazione. Infatti ad oggi i disoccupati sono oltre 135mila e gli ex operai Vdc stanno ancora per strada.
Se ignorare il marmo di
Coreno nell’utilizzo degli arredi urbani da parte dei sindaci è uno schiaffo al
territorio, l’accordo di programma della Sapilabotte è un attacco nucleare con i droni. A
proposito dei disoccupati ex Videocon, Marangoni, Ilva, etc.etc. La Regione sta
attivando un piano per cui qualsiasi azienda dovesse assumere uno di questi ex
lavoratori godrà di un contributo pari a 8milla euro. Ci sono, inoltre, per le imprese che dovessero assumere
disoccupati rientrati nel programma di ricollocazione al lavoro, progetto finanziato dai fondi europei Por Fesr, altri 5mila euro di finanziamento.
L’esperienza del jobs act dovrebbe insegnare
che tali misure sono insufficiente quanto inutili. Infatti nonostante un contributo di 24 mila euro per
assunzione, elargito alle imprese l’occupazione
a livello nazionale , checchè ne dicano i soloni del Governo è aumentata di un’inezia,
e solo per la prima fase del jobs act,
quando i contributi erano maggiori . Si è realizzata, per lo più, la trasformazione dei
contratti, da tempo determinato, a tutele crescenti, cioè a
tempo determinato secondo Renzi. Se
quello di Coreno è uno schiaffo questo nuovo programma che si sta preparando
come lo vogliamo definire: una gragnuola di cazzotti al basso ventre? C’è da
dire, ad onor del vero, che gli ex lavoratori Videocon, Marangoni etc., dopo
aver incontrato in settimana la Boschi e aver ricevuto la benedizione con imposizione
delle mani di Santa Mariaelena, se voteranno
Si al referendum costituzionale sicuramente troveranno un lavoro e anche ben
retribuito.
Per ritornare alla lettera di protesta che i Dem di Coreno hanno recapitato a Nicola Ottaviani c’è
da rimarcare la risposta del "sindacorum latinorum", secondo il quale la scelta della
pietra di Trani in luogo del marmo di Coreno per pavimentare la piazza davanti
alla chiesa della Sacra Famiglia, non è il frutto di una sua decisione ma il
risultato della necessaria gara d’appalto vinta dal fornitore della pietra di
Trani . Siccome sono le gare d’appalto a determinare gli affidamenti per l’acquisizione
di beni e servizi c’è poco da protestare.
Giusto. Peccato che anche per l’affidamento
di servizi di manutenzione alla città
Capoluogo, del valore superiore ai
300mila euro, sarebbe stato necessario indire una gara, invece Il sindacorum
latinorum su questo capitolo ha chiuso più un occhio, a danno degli ex
lavoratori della Multiservizi che si sono visti estromessi dal loro posto di
lavoro.
Indipendentemente dagli schieramenti: Pd, Pdl, Forza Italia, Partito della Nazione, nessun membro istituzionale del territorio può dirsi estraneo al disfacimento sociale ed economico della Provincia. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, ma almeno che sia di marmo di Coreno .
Indipendentemente dagli schieramenti: Pd, Pdl, Forza Italia, Partito della Nazione, nessun membro istituzionale del territorio può dirsi estraneo al disfacimento sociale ed economico della Provincia. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, ma almeno che sia di marmo di Coreno .
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