Dopo le ultime elezioni amministrative il partito del 41% è
diventato il partito delle 41 fetecchie. Un bel problema, visto che il famoso “combinato
disposto” (legge elettorale-riforma costituzionale) era stato concepito dal
partito del 41% per il partito del 41%. Mo’ ci sta il partito delle 41
fetecchie. Non va bene.
Qualche giornalista, a libro paga dei giornaloni, aveva
già subodorato l’impiccio subito dopo le elezioni , ma quando a tuonare contro il “combinato
disposto” è stato Re Giorgio Napolitano, monarca assoluto delle riforme
ultraliberiste, Renzi e la sua congrega di servi hanno dovuto seriamente preoccuparsi.
Secondo Re Giorgio con il “combinato disposto attuale” visto che il partito del
41% è diventato il partito delle 41 fetecchie, si rischia seriamente di dare in
mano ai grillini, Governo, Presidente del Consiglio, Presidente della
Repubblica, Giudici Costituzionali e tutto il cucuzzaro . “Giammai!!!! Non si
può consegnare il Paese ad un’accozzaglia
di sbarbatelli istituzionalmente ignoranti ….. loro.
Che fare? (non
scusate così è troppo comunista). Ripeto.
Che si fa? La riforma costituzionale non si può toccare. Renzi e la Boschi c’hanno messo la faccia, fra
esautorazione in commissione al Senato, super canguri, evocazione di tragedie carestie
e terremoti, in caso di fallimento del referendum, con che coraggio si andrà a dire agli Italiani -a settembre, ottobre,
novembre, dicembre o quando sarà - non
votate la nostra riforma perché ci siamo sbagliati. Poi J.P. Morgan si
inalbera.
Dunque tocca all’Italicum soccombere . Proprio quella legge
elettorale per cui già il giorno dopo la consultazioni si sa chi ha vinto.
Appunto. Il problema è che vincono quegli altri. Oddio
anche per l’Italicum si è assistito ad epurazioni dei dissenzienti in commissione, questa volta
alla Camera, e ad un’approvazione a colpi di fiducia. Ma per votare quella legge elettorale che tutti ci invidiano si può tranquillamente derogare su un po’ di
regole istituzionali!. Già però la legge va cambiata Re Giorgio dixit. Ma come?
E ‘ comunque un problema, perché modificare quella norma che tutto il mondo ci
invidia significa dare fiato a quei gufi che la menavano con la storia che
questa fosse troppo uguale al Porcellum bocciato dalla Consulta. Cedere sull’Italicum
significherebbe rianimare l’asfittica minoranza Dem la quale ha già decretato il suo
voto contrario alla Deforma Costituzionale se il Porcello Italico non verrà
cambiato. E poi la cialtronesca sbruffonaggine di Renzi e del suo cerchio
magico subirebbe uno smacco non da poco per una tale marcia indietro. Dunque
neanche sull’Italicum è possibile
cedere.
A meno che a togliere le castagne dal fuoco a Renzi non ci pensi
la Corte Costituzionale e gli odiati professoroni del Tribunale di Messina, che
hanno presentato alla Consulta ricorso di incostituzionalità
dell’Italicum, per gli stessi vizi del
Porcellum, . Il 4 ottobre la Corte analizzerà il ricorso e, quasi
sicuramente potrebbe dare ragione ai
ricorrenti e decretare, così come per il Porcellum, anche l’incostituzionalità
dell’Italicum.
Ecco la quadratura del cerchio. La nuova legge elettorale andrà
cambiata, non perché lo dice la minoranza dem o i gufi,
ma perché a decretarlo sono i Giudici Costituzionali, e Renzi salverebbe, capra, cavoli e la sua cialtronesca sbruffonaggine.
Ma, la domanda sorge spontanea, in caso di bocciatura dell’Italicum da parte della Corte,, un Governo che non è stato in grado di fare nemmeno l’unica cosa che avrebbe
dovuto fare, come la legge elettorale, che tipo di riforma costituzionale avrà partorito? Infatti il dispositivo
Renzi-Boschi è proprio figlio di un Esecutivo del tutto ignorante ed incapace, basta leggerlo per
rendersene conto .Dunque sul come votare
al referendum mi sembra chiaro. No tutta
la vita.
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