Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 11 agosto 2016

Ciociaria la land of drummer che fu

Luciano Granieri


Impazza l’estate ciociara di musica e fotografia  per citare il “cantante”. Non c’è che dire, folk, rock, jazz, festival delle chiacchiere, a cui i ragazzi dei conservatori hanno fatto da spalla, hanno riempito le piazze di note e noie. Tutto bello, ma un po’ in ribasso. Atina jazz, dopo i fasti  del passato , culminati con il concerto di Ornette Coleman, eroe del free jazz , pur offrendo un cartellone di tutto rispetto,  quest’anno ha mostrato  il fiato corto. Anche Liri Blues non è al massimo. Addirittura Il  bluesman  Eric Bibb ha dovuto subire l’irrispettosa intrusione, durante la sua performance,   di  fuochi d’artificio esplosi  da improvvidi sposini. E’ stato costretto a  smettere di suonare  in paziente  attesa che gli spari di nozze terminassero. Eppure c’è stato un tempo in cui  la nostra terra ha ospitato musicisti straordinari, oltre che ad Atina jazz e Liri Blues,  anche in altre manifestazioni. In particolare la kermesse, Colfelice Blues ha portato in terra ciociara  batteristi leggendari. Fra il 2009 e il 2011 il festival  ha ospitato fra Colfelice, Alatri e Monte San Giovanni Campano, drummer del calibro di Carl Palmer, Billy Cobham, e Dave Weckl  oltre che gli straordinari Horacio “El Negro” Hernandez, batterista di Carlos Santanta,  Marco Minnemann,   Virgil Donati, inventore del metodo di utilizzo del doppio pedale, collaboratore di jazzisti come George Cables e Branford Marsalis . Drummer che hanno tenuto delle apprezzate clinics cui anche il sottoscritto, ha partecipato. Nonostante dalle parti di Palazzo Chigi si continui a dire che  siamo usciti dalla crisi è un fatto che certe straordinarie kermesse sono sparite, proprio per la cronica mancanza di fondi che colpisce gli enti locali . Escluso il comune Capoluogo evidentemente, il quale si permette di spendere 75 mila euro per il festival delle chiacchiere celebrative del sindacorum latinorum e dei sui valletti,  con i ragazzi del conservatorio che fanno da spalla, 25 mila euro per rievocazioni religiose e altri svariate migliaia di euro per sbicchierate teatrali e folkloriche mentre i servizi ai cittadini sono inesistenti  e la povertà aumenta. Tornando a ciò che interessa questa trattazione, cioè alla Ciociaria like a land of drummer,  pubblichiamo di seguito tre video relativi ai festival del 2009, 2010 e 2011. Nel 2009 ad Alatri era di scena il gruppo del chitarrista Mike Stern alla guida di un quartetto comprendente, oltre a Stern, Bob Franceschini al sax tenore, Tom Kennedy al basso e uno straripante Dave Weckl alla batteria. Le soluzioni  ritmiche di Weckl sono sontuose. Sempre ad Alatri nel 2010 si esibiva  una  leggenda  della batteria Billy Cobham. L’autore di Spectrum era alla guida di un gruppo comprendente lo stesso  Cobham  , Jean Marie Ecay alla chitarra, Fifi Chayeb al basso, Junior Gill alle percussioni e allo steel pan, Cristophe Cravero alle tastiere, così come alle tastiere suonava  Camelia Ben Naceur. Nel 2011 è stata la volta di un’icona del prog-rock. Carl Palmer protagonista con Keith Emerson, purtroppo scomparso di recente, e Gregg Lake dei mitici Emerson Lake & Palmer. Il batterista si è esibito a Monte San Giovanni Campano alla guida di un trio comprendente i giovani talentuosi Paul Bielatowicz alla chitarra e Simon Fitzpatrick al basso. I video sono stati girati dal sottoscritto. Un estasiato appassionato il quale era più attento a non perdersi una battuta dei suoi maestri, che a curare la qualità della ripresa. Per cui, sia le immagini che li sonoro,  non sono il massimo visto che a disposizione avevo la mia a storica piccola videocamera a dischetti, strumento tutt’altro che professionale. Comunque  l’intento  dei video è proprio quello di rendere le emozioni di chi sta assistendo all’esibizione dei propri  celebrati beniamini, speriamo di esserci riuscito.  

Good Vibrations.








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