Il sostituto procuratore della Repubblica di Frosinone , Adolfo Coletta, dopo
aver chiuso le indagini in merito all’inchiesta sull’aeroporto commerciale di
Frosinone, dopo aver consentito agli
indagati di produrre le memorie
difensive, ha formulato la richiesta al gip Bracaglia Morante di rinviare a
giudizio i presidenti della società Adf Spa
(Aeroporti di Frosinone). Ovvero: Francesco Scalia attuale senatore Pd, ed ex
presidente della Provincia, che ha
guidato la società dal 2003 al 2009,
Giacomo D’Amico, chief manager dal 2009
al 2010, e Gabriele Picano presidente di
AdF dal 2010 al 2013. L’accusa ipotizzata è peculato. Tradotto, i suddetti manager e politici, avrebbero speso 3milioni
e passa di euro per finanziare l’ipotesi di un’opera che tecnicamente non si
sarebbe mai potuta realizzare. Cioè, Scalia,
D’Amico e Picano, avrebbero sperperato tali
somme pubbliche per pagare i propri stipendi di manager, consulenze, ed eventi promozionali in una società ,AdF , di fatto impossibilitata
a realizzare l’obbiettivo per cui si era costituita. A onor di verità, anche la
Giunta regionale, allora guidata dalla Polverini, aveva stanziato 4 milioni di euro per un aumento
di capitale in AdF, di cui solo uno erogato.
Siamo proprio
sicuri che l’aeroporto di Frosinone non si sarebbe potuto realizzare? Lo aveva
sostenuto il Ministero dei trasporti, l’Enac, perfino l’allora Ministro della
difesa Ignazio La Russa. Tali giudizi mostreranno
come la visione di enti e politici sia stata poco lungimirante. La Russa, avrebbe
dovuto ipotizzare che un giorno quell’aeroporto sarebbe stato fondamentale per
i giochi olimpici del 2024 che il Cio assegnerà a “Frosinone Capitale”. L’Enac,
il Ministero dei trasporti, avrebbero
dovuto capire che un predestinato come l’avvocato Nicola Ottaviani un giorno
sarebbe diventato sindaco del Capoluogo ciociaro. Un azzeccagarbugli primorum cittadinorum in grado di ottenere
l’assegnazione della manifestazione a 5 cerchi per tutta la Regione esclusa Roma. L’avvocato
Scalia, dall’alto della sua sapienza Piddina ex democristiana, qualcosa aveva subodorato
perciò insisteva tanto nel voler edificare lo scalo di Frosinone .
Adesso come si fa? La sindaca di Roma, Virginia Raggi, immersa
nella sua pochezza -spaventata dal
fallimento della Grecia a seguito delle olimpiadi di Atene, influenzata dai buffi
che l’Inghilterra ha dovuto coprire dopo
i giochi di Londra, impressionata
dall’enorme spreco di denaro pubblico seguito ai mondiali di calcio
italiani del 1990 e alle olimpiadi
invernali di Torino, con l’edificazioni di strutture oggi in degrado - ha deciso
che a Roma nel 2024 l’olimpiade non si faranno. Dunque il suo Comune non tirerà fuori
neanche mezzo euro. E’ un guaio perché oggi gli unici aeroporti recettivi sono
quelli romani.
Vuoi mettere invece se si fosse realizzato lo scalo di
Frosinone? Fiumicino e Ciampino si sarebbero tranquillamente potuti bypassare.
Per cui al netto di qualche boeing che avrebbe potuto precipitare per le correnti nefaste sferzanti fra le piste incastonate nel corridoio delimitato dai monti Lepini e dagli Ernici, (sono gli effetti
collaterali del progresso e poi l’ospedale Spaziani dispone di un pronto
soccorso fra i migliori in Europa), atleti e spettatori avrebbero potuto in un amen
recarsi sui campi di gara. Ciò grazie ad una flotta di elicotteri pronti a decollare
dal moderno eliporto, anch’esso previsto nel progetto dell’aeroporto, poi
abortito.
In un battibaleno tifosi e sportivi avrebbero potuto raggiungere lo stadio dell’atletica di Rieti,
i laghi dei Castelli per il canottaggio, il mare di Latina per la vela, il
nuoto di fondo, il beach volley, lo stadio del Capoluogo Pontino per il calcio , il palazzetto di Viterbo per la pallacanestro
e altri sport al coperto e tutte le altre strutture sportive e recettive sparse
per la Regione. Un’alternativa all’aeroporto
frusinate in termini di collegamenti si
sarebbe potuta realizzare cancellando tutte le linee ferroviarie tradizionali per trasformarle in una megarete utlra-veloce in modo da connettere rapidamente tutti i siti olimpici .E i pendolari? A Rio de Janeiro, per i mondiali di calcio e le olimpiadi hanno potuto cancellare
intere favelas deportando gli abitanti in altri lager, e noi
stiamo qui a preoccuparci per pochi disgraziati che vanno a lavorare col treno!
Qualcuno potrebbe obiettare, che non ho
menzionato Frosinone nella lista delle città dove si svolgeranno i giochi. E
che ci vuoi fare a Frosinone? L’attuale
amministrazione condotta dall’illuminato latinista non riesce neanche a
completare la piscina comunale, sono anni che ce la mena con lo stadio di
calcio la cui realizzazione, nonostante il cospicuo aiuto dei privati, è in netto ritardo , nonostante sia costato già
4milioni di euro ai cittadini. Il palazzetto dello sport e la piscina
olimpionica sono in degrado. Si dirà: da qui al 2024 ci penseranno gli altri
sindaci. Ottaviani ha sistemato anche i suoi successori. Per i cinque anni del prossimo mandato chi diventerà primo cittadino, in ragione
del piano di riequilibrio economico e finanziario concordato
dall’azzeccagarbugli ciociaro con la Corte dei Conti, dovrà realizzare, per ogni esercizio, avanzi di bilancio pari a due milioni di
euro, centesimo più, centesimo meno, altro che aggiustare la piscina!
Quali
atleti potrebbero esibiresi nel Capoluogo? Nessuno se consideriamo le attuali discipline
olimpiche . Per quanto, il primo cittadino potrebbe suggerire degli sport alternativi
tranquillamente praticabili a Frosinone.
Ad esempio il torneo di rotazione degli assessori. Ottaviani e la sua squadra vincerebbero sicuramente la medaglia d’oro. Oppure una nuova specialità nel tiro con la carabina ; lo sparo
della cazzata. Qui però , il sindaco dovrebbe
misurarsi con autorevoli concorrenti a
cominciare dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Ma la difficoltà più grande sarà gestire il doping. Se gli atleti scoprissero
che un tuffo nel malsano fiume Sacco consentirebbe loro di emergere con superpoteri straordinari,
meglio di Jeeg Robot i record cadrebbero
come birilli. Ah si fosse fatto l’aeroporto!
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