Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 23 agosto 2016

Quell'aeroporto si doveva fare

Luciano Granieri

Il sostituto procuratore della Repubblica di Frosinone , Adolfo  Coletta,   dopo aver chiuso le indagini in merito all’inchiesta sull’aeroporto commerciale di Frosinone, dopo aver consentito agli  indagati  di produrre le memorie difensive, ha formulato la richiesta al gip Bracaglia Morante di rinviare a giudizio i  presidenti della società Adf  Spa  (Aeroporti di Frosinone). Ovvero:  Francesco Scalia attuale senatore Pd, ed ex presidente della Provincia,  che ha guidato la società     dal 2003 al 2009, Giacomo D’Amico,  chief manager dal 2009 al 2010, e Gabriele Picano  presidente di AdF dal 2010 al 2013. L’accusa ipotizzata è peculato. Tradotto, i suddetti  manager e politici, avrebbero speso 3milioni e passa di euro per finanziare l’ipotesi di un’opera che tecnicamente non si sarebbe mai potuta realizzare. Cioè, Scalia,  D’Amico e Picano, avrebbero sperperato   tali somme pubbliche per pagare i propri stipendi di manager, consulenze, ed  eventi promozionali  in una società ,AdF , di fatto impossibilitata a realizzare l’obbiettivo per cui si era costituita. A onor di verità, anche la Giunta regionale, allora guidata dalla Polverini,  aveva stanziato   4 milioni di euro per  un aumento   di capitale in  AdF, di cui solo uno erogato. 

Siamo proprio sicuri che l’aeroporto di Frosinone non si sarebbe potuto realizzare?  Lo  aveva sostenuto il Ministero dei trasporti, l’Enac, perfino l’allora Ministro della difesa  Ignazio La Russa. Tali giudizi mostreranno  come la visione di enti e politici  sia stata poco lungimirante. La Russa, avrebbe dovuto ipotizzare che un giorno quell’aeroporto sarebbe stato fondamentale per i giochi olimpici del 2024 che il Cio assegnerà a “Frosinone Capitale”. L’Enac, il Ministero dei trasporti,  avrebbero dovuto capire che un predestinato come l’avvocato Nicola Ottaviani un giorno sarebbe diventato sindaco del Capoluogo ciociaro. Un azzeccagarbugli primorum cittadinorum in grado di ottenere l’assegnazione della manifestazione a 5 cerchi per  tutta la Regione esclusa Roma. L’avvocato Scalia, dall’alto della sua sapienza Piddina ex democristiana, qualcosa aveva subodorato perciò insisteva tanto nel voler edificare lo scalo di  Frosinone . 

Adesso come si fa?   La sindaca di Roma, Virginia Raggi, immersa nella sua pochezza -spaventata  dal fallimento della Grecia a seguito delle olimpiadi di Atene, influenzata dai buffi che l’Inghilterra ha dovuto coprire  dopo i giochi di Londra,   impressionata dall’enorme  spreco di denaro  pubblico seguito ai mondiali di calcio italiani del 1990 e alle  olimpiadi invernali di Torino, con l’edificazioni di strutture oggi in degrado - ha deciso che a Roma nel  2024 l’olimpiade  non si faranno. Dunque il suo Comune non tirerà fuori neanche mezzo euro. E’ un guaio perché oggi gli unici aeroporti recettivi sono quelli romani. 

Vuoi mettere invece se si fosse realizzato lo scalo di Frosinone? Fiumicino e Ciampino si sarebbero tranquillamente potuti bypassare. Per cui al netto di qualche boeing  che avrebbe potuto precipitare  per le correnti nefaste sferzanti   fra le piste incastonate  nel corridoio delimitato dai  monti Lepini e dagli Ernici, (sono gli effetti collaterali del progresso e poi l’ospedale Spaziani dispone di un pronto soccorso fra i migliori in Europa),   atleti e spettatori avrebbero potuto in un amen  recarsi sui campi di gara. Ciò  grazie ad  una flotta di elicotteri pronti a decollare dal moderno eliporto, anch’esso previsto nel progetto dell’aeroporto, poi abortito. 

In un battibaleno tifosi e sportivi avrebbero potuto   raggiungere lo stadio dell’atletica di Rieti, i laghi dei Castelli per il canottaggio, il mare di Latina per la vela, il nuoto di fondo, il beach volley, lo stadio del Capoluogo Pontino  per il calcio ,  il palazzetto di Viterbo per la pallacanestro e altri sport al coperto e tutte le altre strutture sportive e recettive sparse per la Regione.  Un’alternativa all’aeroporto frusinate in termini di collegamenti  si sarebbe potuta realizzare   cancellando  tutte le linee ferroviarie tradizionali  per trasformarle  in una megarete utlra-veloce in modo da connettere rapidamente  tutti i siti olimpici .E i pendolari?  A Rio de Janeiro, per i mondiali di calcio e le olimpiadi hanno potuto cancellare intere favelas deportando gli abitanti in altri lager,   e noi stiamo qui a preoccuparci per pochi disgraziati  che vanno  a lavorare col treno!  

Qualcuno potrebbe obiettare, che non ho menzionato Frosinone nella lista delle città dove si svolgeranno i giochi. E che ci vuoi fare a Frosinone?  L’attuale amministrazione condotta dall’illuminato latinista non riesce neanche a completare la piscina comunale, sono anni che ce la mena con lo stadio di calcio la cui realizzazione, nonostante il cospicuo aiuto dei privati,  è in netto ritardo , nonostante sia costato già 4milioni di euro ai cittadini. Il palazzetto dello sport e la piscina olimpionica sono in degrado.  Si dirà:  da qui al 2024 ci penseranno gli altri sindaci. Ottaviani ha sistemato anche i suoi successori.  Per i   cinque anni del prossimo mandato chi diventerà primo cittadino, in ragione del piano di riequilibrio economico e finanziario concordato dall’azzeccagarbugli ciociaro con la Corte dei Conti,  dovrà  realizzare, per ogni esercizio,   avanzi di bilancio pari a due milioni di euro, centesimo più, centesimo meno, altro che aggiustare la piscina! 

Quali atleti   potrebbero esibiresi  nel Capoluogo? Nessuno  se consideriamo le attuali discipline olimpiche . Per quanto, il primo cittadino potrebbe suggerire degli sport alternativi  tranquillamente praticabili a Frosinone. Ad esempio il torneo di rotazione degli assessori. Ottaviani e la sua squadra  vincerebbero  sicuramente la medaglia d’oro. Oppure una nuova specialità nel tiro con la carabina ; lo sparo della cazzata. Qui però , il sindaco    dovrebbe misurarsi con  autorevoli concorrenti a cominciare dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. 

 Ma la difficoltà più grande sarà  gestire il doping. Se gli atleti scoprissero che un tuffo nel malsano fiume Sacco consentirebbe loro  di emergere con superpoteri straordinari, meglio di Jeeg Robot  i record cadrebbero come birilli. Ah si fosse fatto l’aeroporto!


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