Francesco Notarcola – Presidente dell’ass. “ Osservatorio Peppino Impastato”
Una stagione
lunga venti anni ha visto alternarsi al governo della Città un centro sinistra,
sostenuto da forze di destra (15 anni); un
centro destra (5 anni) che ha avuto vita
facile perché non ha avuto opposizione.
Necessita anche dire, per la verità, che
la cosiddetta sinistra radicale, di volta in volta, ha sostenuto l’operare del
centro sinistra.
Tutte le
GESTIONI, comunque denominate, sono state al servizio delle potenti famiglie
locali e di quelle scese dai comuni vicini come Veroli, Ripi, Torrice, ecc. che
hanno aggredito e saccheggiato il territorio con la speculazione edilizia. Queste impure alleanze tra politica ed
affari, hanno ridotto Frosinone alla
desolazione, al degrado e all’abbandono. Questo modo di gestire la Città ha
distrutto tesori enormi di cultura e di storia, impedendo l’avvio di uno sviluppo democratico e civile, economico ed
occupazionale di Frosinone e dei comuni limitrofi.
In questi
decenni l’associazionismo cittadino,
dentro la Consulta delle associazioni e fuori, ha condotto, senza soluzione
di continuità, grandi battaglie progressiste e democratiche , conquistandosi un ruolo di primo piano nella difesa dei
diritti costituzionali dei cittadini ( Lavoro, sanità, scuola, cultura, servizi
sociali, gestione idrica, archeologia, ecc.)
In tutti
questi momenti i sindaci, le giunte e i consiglieri
in carica si sono schierati sempre contro le proposte e gli obbiettivi
richiesti ed avanzati dai cittadini e dal popolo del Capoluogo. Non solo. Essi
hanno operato per contrastare ed annullare la vita ed il ruolo delle
associazioni fino a cancellare la Consulta, voluta e istituita con
delibera consiliare.
Nella
primavera dell’anno prossimo la Città dovrà rinnovare il Consiglio Comunale.
Una grande occasione per voltare pagina ed aprire a Frosinone un futuro come
città moderna e vivibile. Ciò sarà possibile, se le forze che vogliono il
cambiamento e lo sviluppo democratico sapranno sacrificare ambizioni e velleità
all’intesa politica unitaria.
Le elezioni
di Frosinone, per il ruolo che ha o che dovrebbe avere il Capoluogo, hanno un rilevante
valore politico provinciale e regionale. Basta
pensare alla gestione del Servizio idrico Integrato, alla sanità, ai
rifiuti, ecc. Una gestione democratica, partecipata e condivisa, sarà un
messaggio di rinnovamento della politica e del modo di gestire la cosa pubblica
per tutti i comuni. Senza unità tutto ciò sarà vano.
Ci pare, che
giocando a chi arriva primo chiudendosi nel proprio campicello, illudendosi di
essere il nuovo predestinato divino, il fallimento e la delusione saranno
certi. Se si vuole veramente innovare e cambiare occorre lavorare con tutte le
energie a disposizione per costruire un forte fronte unitario e portare alla
mobilitazione ed all’impegno migliaia e migliaia di cittadini di ogni ceto e di
ogni età.
Governare
una Città non è cosa facile per nessuno. E tanto meno ci si può illudere di
farcela con qualche persona esperta o con professionisti pur validi
e onesti. Serve costruire un sistema di partecipazione popolare ,
articolata nei quartieri e nei luoghi di lavoro che discuta, decida e sostenga
le scelte decisive del nuovo governo
locale.
Per porre le
basi di questo nuovo modo di essere della
gestione della Città è necessario elaborare un programma amministrativo ed un piano di iniziative elettorali, con la
gente e per la gente.
Tutto ciò
potrà essere realizzato se l’unità vincerà sulla divisione, sulle ambizioni
personali e di gruppo, per affermare gli interessi generali della Città e della
sua popolazione.
Le forze che sono state protagoniste e alleate con il centro sinistra e, oggi, dicono di voler cambiare come
intendono muoversi? Si può aprire un dibattito serio, corretto, disinteressato
e costruttivo alla luce del sole?
L’associazionismo
ha lavorato sempre per l’unità e continuerà a farlo, garantendo, comunque, la
sua presenza nella prossima campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio
comunale per costruire con i cittadini un futuro a questo nostro Capoluogo ed
al nostro territorio.
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