E’ chiaro il carattere provocatorio e sarcastico
dell’intervento pubblicato QUI SOTTO . Non sono militante del Movimento 5 Stelle,
questo è noto, spesso sono in disaccordo
con loro . La debolezza, a mio giudizio, del mondo 5 Stelle è
l’ostinazione a tirarsi fuori da ogni coinvolgimento ideologico e ad appiattirsi sulla trasparenza, sull’onestà. Valori che non dovrebbero neanche figurare in
un programma politico perché scontata dovrebbe essere la loro osservanza da
parte di chi si propone al giudizio degli elettori.
Chi si candida al governo della Cosa Pubblica dovrebbe quantomeno
prendere posizione su tematiche primarie.
Ad esempio dichiarare se è favorevole alla
dittatura del mercato sulla vita
sociale, se invece propugna una regolazione della politica al dominio del
mercato, pur riconoscendone la
predominanza, o se considera il mercato una delle tante attività necessarie allo sviluppo della
persona umana e dunque sottomesso alle regole della convivenza sociale. Già una
presa di posizione in questo senso determinerebbe dinamiche certe di azione
politica rispetto ad ogni questione che la vita comune propone. Ciò non avviene per i 5 Stelle.
E’
una debolezza anche la carenza di organizzazione
del movimento. La democrazia interna non può esaurirsi nel cliccare si o no, o
esprimere opinioni su un blog. Penso che portavoce e militanti abbiano necessità di incontrarsi
discutere di persona programmi e attività. Solo in questo modo le
decisioni, condivise, saranno solide e
pronte ad essere messe in pratica senza tentennamenti.
Detto di queste debolezze, resta il fatto che
tale raggruppamento, ad oggi , è l’unico
in grado di disarticolare la perversa commistione fra interessi finanziari e comitati elettorali capeggiata dal Pd di
Renzi. Ciò determina una responsabilità
aggiuntiva e per certi versi gravosa nei riguardi del Movimento. Molti
cittadini hanno votato 5 Stelle proprio nella speranza di dare forza ad un
movimento in grado di portarli fuori dalla melma secreta dalle lobby partitiche .
Non si può i disperdere
questo patrimonio. E’ vero peraltro che i melmosi comitati elettorali di cui sopra sono
pronti, attraverso i media di regime, a
colpire e affondare il marziano, sfruttando ogni suo più piccolo errore. La
vicenda amministrativa di Roma, pur grave ,
non è nulla in confronto al fallimento del Jobs Act e di tutte le
iniziative economiche, costate milioni di euro,
messe in campo dal governo Renzi, utili a foraggiare le grandi imprese, ma devastanti per il mondo
del lavoro e per l’economia reale.
Eppure sui giornali si parla solo della Raggi.
Dunque se è Roma la falla
che potrebbe aprire un squarcio ben più grave è bene richiuderla subito. Come? Attenendosi alle regole del Movimento. Perché continuare ad elargire
ad un fascista ambiguo come
Marra tanta apertura di credito? Perché difendere un assessore come Paola
Muraro la cui contiguità con un
rappresentate degli odiati poteri forti come il plurindagato Manlio Cerroni, è ormai acclarata?
Si faccia
piazza pulita di queste palle al piede e magari le competenze necessarie si
vadano a scovare nelle università, in
quel mondo di giovani ricercatori che potrebbero affiancare con perizia tecnica
assessori di provenienza politica interna al Movimento . Si eviterebbe in questo modo anche il problema delle
retribuzioni spropositate.
Ripartite dunque amici pentastellati, cominciate a lavorare per Roma che necessità
di urgenti e pesanti interventi. Evitate di farvi risucchiare dalla melma, e
apritevi anche all’associazonismo alle persone
che vi stanno intorno, gente che
condivide molte delle vostre battaglie,
ma vuole mantenere una propria identità senza entrare nel Movimento. Ormai l’atteggiamento “o con me o contro di me” sta diventando un vostro terribile tallone
d’Achille, rifletteteci . In bocca al
Lupo, forza e coraggio.
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