Una stagione lunga venti anni ha visto alternarsi al governo
della Città un centro sinistra, sostenuto da forze di destra (15 anni); un centro destra (5 anni) che ha sprofondato il Capoluogo nell’abbandono, nel
degrado e nel caos.
Sulla città e sui
cittadini potrebbe abbattersi, ancora una volta, il solito tsunami.
Un pugno di notabili, peraltro sempre gli stessi, dietro i soliti partiti di destra e di
sinistra faranno incetta di avvocati, di
medici, di ingegneri, di architetti , di
imprenditori palazzinari e di quanti abbiano un “pacchetto” di clienti, per
ottenere un posto in prima fila in Consiglio Comunale, dove restare in
silenzio religioso.
Infatti, in questi 20 anni, tutte le GESTIONI della cosa
pubblica , comunque denominate, sono state al servizio delle potenti famiglie
locali e dei paesi vicini, che hanno aggredito e saccheggiato il territorio con
la speculazione edilizia ed altro.
Queste impure
alleanze tra politica ed affari, hanno ridotto Frosinone in uno stato pietoso.
Questo modo di
gestire la Città ha distrutto tesori enormi di cultura e di storia, impedendo l’avvio
di uno sviluppo democratico e civile,
economico ed occupazionale di Frosinone e dei comuni limitrofi.
I capi bastone dei soliti partiti, in gara tra loro,
continueranno ad accaparrarsi candidati tra le famiglie
“numerose”, puntando a mettere in piedi il numero più alto possibile di liste
elettorali.
Se ancora una volta, anche nel 2017, succederà tutto questo,
il voto sarà quello di clienti e familiari, al massimo
di amici. Certamente non quello di
cittadini.
Eppure il risultato di questo ricorrente tsunami è già sotto
gli occhi di tutti.
Frosinone è in fondo a tutte le classifiche sulla qualità
della vita ed è uno dei posti dove si vive peggio in Italia. Una piccola città che non è a misura d’uomo
ma è a misura di affare e malaffare.
In questi decenni
l’associazionismo cittadino, erede e sostenitore del raggruppamento
civico “ Frosinone bene comune”, che ebbe il consenso di migliaia di elettori, ha
condotto, senza soluzione di continuità,
grandi battaglie progressiste e
democratiche , conquistandosi un ruolo
di primo piano nella difesa dei diritti costituzionali dei cittadini ( Lavoro,
sanità, scuola, cultura, servizi sociali, gestione idrica, archeologia, ecc.)
In tutti questi momenti
i sindaci, le giunte e i consiglieri in carica si sono schierati sempre
contro le proposte e gli obbiettivi richiesti ed avanzati dai cittadini e dal
popolo del Capoluogo. Non solo. Essi hanno operato per contrastare ed annullare
la vita ed il ruolo delle associazioni fino a cancellare, di fatto, la Consulta comunale, voluta e istituita con
delibera consiliare.
Chi in questi anni si è impegnato in prima persona, dalla
sanità all’acqua, dal lavoro ai rifiuti, cittadino tra i cittadini, a difesa
dei diritti delle persone e con l’idea di una città finalmente a misura d’uomo;
chi in questi anni si è scontrato con il
muro di gomma di istituzioni sorde ai diritti ed ai bisogni dei cittadini, non
può che auspicare che nel 2017 non si ripeta, come una sorta di castigo divino,
quanto avvenuto nel passato.
Ma auspicare non basta.
Perché queste elezioni comunali del 2017 cadono al termine
di un processo di cosiddetta riforma delle autonomie locali che nella sostanza
e nella forma svuota le concrete possibilità per le comunità di governare il
proprio territorio, di scegliere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
Le politiche di bilancio adottate da tutti i governi,
sedicenti di destra e di sinistra, hanno scaricato il debito sui territori
strangolando le amministrazioni.
Le cosiddette riforme, svuotano e trasformano i comuni in stazioni
appalti in cui gli stessi contratti, i capitolati tecnici, i costi e le tariffe
sono decise altrove, da “autorità” non elette da nessuno, pagate dai gestori e
sotto il diretto controllo della Presidenza del Consiglio.
Ma denunciare i meccanismi perversi e niente affatto democratici delle
elezioni, auspicare un cambiamento non può bastare.
Le elezioni di
Frosinone, per il ruolo che ha o che dovrebbe avere il Capoluogo, hanno un
rilevante valore politico provinciale e regionale. Basta
pensare alla gestione del Servizio idrico Integrato, alla sanità, ai
rifiuti, ecc. Una gestione democratica, partecipata e condivisa, sarà un
messaggio di rinnovamento della politica e del modo di gestire la cosa pubblica
per tutti i comuni.
Senza unità tutto
ciò sarà vano
Ora occorre che i cittadini, a cominciare da coloro che,
cittadini tra i cittadini, sono impegnati nel concreto delle mille battaglie
che segnano le facce della qualità della vita, si assumano il compito di
costruire un’alternativa fondata sulla partecipazione diretta dei cittadini al
governo della città.
Governare una Città non è cosa facile per nessuno. E tanto
meno ci si può illudere di farcela con qualche persona esperta o con professionisti pur validi
e onesti. Serve costruire un sistema di partecipazione popolare ,
articolata nei quartieri e nei luoghi di lavoro che discuta, decida e sostenga
le scelte decisive del nuovo governo
locale.
E’ ora che nessuno
deleghi la propria rappresentanza a nessun notabile; che nessuno voti per fare
un favore al parente o all’amico; che nessuno si offra di fare numero per
assicurare a questo o a quel capo-bastone quella manciata di voti che spera di
raccattare.
L’idea è quella di aprire un dialogo tra tutte le
associazioni ed i liberi cittadini, in tutti i quartieri, in tutti gli ambiti
specifici, per costruire un programma di governo condiviso, scritto con i
cittadini e fondato sull’obiettivo di rendere Frosinone a misura d’uomo ed un posto
dove sia dignitoso vivere.
Significa individuare, insieme, dal basso, coloro che si
prodigano ad attuare nell’istituzione questo programma, non come delegati a
fare ma come terminali istituzionali dei cittadini e della loro volontà.
Significa immaginare un’amministrazione determinata – a
dispetto dei poteri forti e delle leggi ingiuste – a perseguire il bene comune
e la giustizia sociale.
Significa costruire un Consiglio Comunale ed una Giunta
Comunale espressione diretta dei cittadini, legati ad un programma fatto non di
promesse ma di obiettivi condivisi e programmati nel tempo e nello spazio di
cui rendere conto ai cittadini.
Significa costruire un’amministrazione di lotta che, a
dispetto dei poteri economici e dei governi … governi con i cittadini e per i
cittadini.
E’ evidente come questo percorso sia incompatibile con
l’attuale quadro politico ed istituzionale e non sia riducibile alle logiche
della politica politicante.
In un quadro totalmente estraneo alle vecchie logiche di
schieramento, gli unici valori
irrinunciabili sono quelli che accomunano tutte le associazioni che lavorano
nel sociale: solidarietà, democrazia, partecipazione, equità, integrazione,
accoglienza, giustizia sociale e pace.
Tutto ciò potrà essere realizzato se l’unità vincerà sulla
divisione, sulle ambizioni personali e di gruppo, per affermare gli interessi
generali della città di Frosinone e della sua popolazione.
Deve essere chiaro, questo percorso come unico obiettivo la
vittoria alle elezioni, la possibilità ora e subito di praticare il cambiamento.
E perché questa non sia solo una illusoria velleità è
necessario che tutti vi partecipino con la necessaria generosità delle proprie
idee la dove le idee degli altri divengono strumento di crescita personale e
collettiva.
Solo se sapremo dare carne e sangue a questa utopia potremo
vivere un sogno.
Il Comitato promotore (Associazioni e
cittadini riunitisi il 29 agosto e il 5
settembre 2016)
N.B. Le associazioni ed i cittadini che condividono questo comunicato-appello,
sono invitati a dare la loro adesione.
contatti: aut.frosinone@gmail.com
notarfranc31@libero.it
piafrate@libero.it
di seguito un video realizzato da Ciocieconleali Web TV, che ripercorre, in un allegro funerale, gran parte dei problemi di Frosinone e descrive con dei flash le nostre lotte.
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