Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 16 settembre 2016

"Tombe aperte" a Frosinone

Luciano Granieri


In-   luogo del tradizionale “Cantine aperte”,  a Frosinone si terrà l’evento “Tombe aperte”. E’ la nuova trovata del Comune del Capoluogo, che per confermare la qualifica di Ente degli effetti speciali, in occasione della tradizionale commemorazione dei defunti del 2 novembre , presenterà la suggestiva manifestazione concernete l’apertura delle tombe in tutto il cimitero. 

A partire dagli ultimi giorni di ottobre ogni tomba o loculo verrà scoperchiato  in modo da consentire ai congiunti dei cari estinti di verificare l’integrità, o il degrado,   delle casse mortuarie, di provvedere alla cura del sepolcro,  e rendere il sito funerario lindo e pinto rimuovendo ragnatele e sporcizia . 

E’ un evento che fa parte del programma  “trasparenza necrofila”,  Un modo inequivocabile per comunicare che la Giunta Ottaviani è estremamente rispettosa del culto dei morti. E’ quasi tutto pronto per lo svolgimento del solenne evento. 

Uno degli ultimi problemi rimasti sul tappeto è l’illuminazione delle tombe aperte. Nel senso che non si capisce quali siano i reali titolari dei loculi.  In linea teorica, ogni sito funerario dovrebbe avere la precisa titolarità delle lampade votive. Ma in relazione a  questa tematica  gli addetti del Comune hanno fatto un po’ di confusione. Per cui il  bollettino per il pagamento della luce perpetua della tomba di tale Spaziani Silverio di Frosinone  è arrivata a Brambilla Ambrogio  residente in  Piazzale Maciachini, 25 Milano. Il quale, con un certo disappunto,ha esclamato alla ricezione del bollettino di pagamento: “Ma chi  è sto’ pirla di un morto  e dove  cazzo sta Frosinone?”

 La faccenda dell’illuminazione non è questione  di poco conto. Infatti le luminarie da inserire all’interno delle tombe aperte sono elemento decisivo per la buona riuscita della kermesse. Ma non avendo il Comune i fondi necessari per illuminare a dovere  le location funerarie la soluzione  messa in campo  sarebbe stata quella  di addebitare l’importo della luce agli intestatari delle tombe. Con la confusione  sull’attribuzione della proprietà dei siti mortuari, sarà difficile convincere tale  Brambilla Ambrogio, residente in Milano a pagare un surplus di corrente per valorizzare la cassa di Spaziani Silverio deceduto a Frosinone .  

La soluzione di questo problema è ancora in alto mare. Ma si tratta di quisquilie.  All’interno del cimitero di Frosinone, già sono attive le prime sperimentazioni. Il programma pilota, riguarda i loculi ricavati nel sottoscala degli ingressi laterali. Buche   realizzati in metallo  a cui si stanno praticando  le prime aperture per dare inizio al programma “tombe aperte”. Aut Frosinone, primo e unico fra i media locali,  è riuscito ad entrare in anteprima in due di queste tombe . Nel video che segue accompagniamo tutti i fan del blog in questa inconsueta  esplorazione necrofila . Buona Visione. 




Mi rendo conto che l’ironia dell’intervento pubblicato qui sopra, potrebbe risultare urticante, e suscitare l’indignazione di molte persone. Ma più forte dovrebbe essere la rabbia di chi non accetta di vedere un luogo, dedicato al  solenne culto dei morti,  ad una tradizione   culturale profonda che accompagna il genere umano da millenni, lasciato abbandonato a se stesso.  Dietro la bella facciata dell’ingresso principale, si nasconde sporcizia, degrado e decadenza. Vedere loculi talmente disfatti  da rendere visibili le casse al loro interno,  è vergognoso per l’amministrazione comunale e offensivo nei confronti dei parenti dei defunti . Senza contare l’odore nauseabondo  che queste macerie emanano soprattutto  nelle ore più calde della giornata. Non è più sostenibile per la popolazione di Frosinone una politica comunale  schiava del panem et circenses, anzi  solo  del circenses . Non è più tollerabile che sotto la facciata del festival dei conservatori,  delle varie sbicchierate di piazza, dei fiori nella aiuole delle rotatorie,  si celi il degrado sociale economico e culturale più profondo . Se invece di affidare l’incarico  della manutenzione del cimitero a ineffabili cooperative come la Nexus con compensi principeschi  , si fosse lasciata l’incombenza agli addetti della Multisrevizi, privati del loro lavoro prezioso  in nome della privatizzazione dei servizi,  forse oggi avremmo un luogo meno tetro  e degradato per ricordare  i nostri morti e qualche soldo in più a disposizione della collettività.  

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