Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 30 ottobre 2010

CIO' CHE PIU' SCONVOLGE

di Mario Saverio Morsillo


Non è una novità. Non è certo una novità che al governo della nazione siano presenti forze antipopolari, antioperaie, incapaci, oltre che inadempienti. E, tutto sommato, non sconvolge neanche l'inerzia popolare con cui gli italiani mostrano di non saper reagire agli attacchi portati dal regime (tranne l'encomiabile eccezione di terzigno, e poco altro): sappiamo tutti che la indignazione popolare, se non è organizzata da rivoluzionari di professione, è destinata a covare fino a che non esplode drammaticamente. Quello di cui non mi capacito, è che la sedicente opposizione parlamentare, che potrebbe vivere di rendita sulle carognate berlusconiane (ultima in ordine di tempo, l'annuncio di Brunetta di tagliare entro il 2011 altri 300.000 posti di lavoro statali), basterebbe organizzare la protesta dei lavoratori su proposte anche minimali per ottenere consensi... Ebbene, l'unica cosa che sembra preoccupare la chiamiamola-così-opposizione, è la modifica della legge elettorale. Insomma: il problema non è che non esiste più in italia una classe politica efficiente, in grado di dare prospettive a chi vive problemi sociali di dimenticata entità; il problema, pare, è cambiare una legge elettorale inefficiente, in maniera tale che dei politici incapaci, oggi all'opposizione, possano più facilmente scalzare dal cadreghino i politici incapaci che oggi siedono al governo. Non so che cosa ci aspetta. So solo che le rivolte popolari, generate dalla disperazione, se non guidate da chi è in gradi di farlo, hanno prodotto sempre e solo la crescita esponenziale dei problemi che si intendeva risolvere (basti pensare alle jacqueries medioevali, o all'episodio di Bronte nel nostro ancor troppo recente passatorisorgimentale).Si porrà mai questo problema, qualcuno della sedicente opposizioneparlamentare?

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