Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 30 ottobre 2010

RISPOSTA AL CONSIGLIERE CALIGIORE - PEPPINO IMPASTATO EROE ANTIMAFIA

di Vanessa Savoni Segretario PRC - Ceccano



Perché al consigliere Caligiore da fastidio che si ricordi Peppino Impastato?
Perché Peppino era un comunista?
Perché il consigliere Caligiore appartiene a quella cultura politica che ha tentato, per oltre 20 anni, di depistare ed insabbiare un assassinio di mafia?
O forse perché il consigliere Caligiore non sa veramente chi sia Peppino Impastato, non conosce la sua storia, non conosce lo strazio subito per 20 anni dalla madre di Peppino, la signora Felicia Bartolotta, e il fratello Giovanni per ottenere la verità sulla sua morte, e si ferma al fatto che sia stato un comunista e quindi, secondo il consigliere, uno che non merita di essere ricordato con troppa ufficialità
Glielo spieghiamo noi, allora, a Caligiore, chi era Peppino Impastato e perché è importante continuare a ricordarlo.
Peppino Impastato, 30 anni, è stato fatto a pezzi sui binari della ferrovia di Cinisi nella notte tra l´8 e il 9 maggio del 1978, lo hanno stordito con un colpo alla testa e hanno adagiato il suo corpo su una carica di tritolo che hanno fatto brillare.
Peppino impastato è morto perché si è ribellato alla mafia, Peppino Impastato è morto perché parlava, perché denunciava, a viso aperto, in prima persona, sui palchi improvvisati, nelle assemblee e dai microfoni di Radio Aut le speculazioni edilizie del suo territorio, facendo nomi e cognomi di mafiosi e di politici che con quest’ultimi andavano a braccetto.
E’ importante continuare a ricordarlo perché per 23 anni, proprio per le motivazione espresse dal consigliere, proprio perché Peppino era un comunista, si è cercato di offuscare la sua memoria, si è tentato in tutti i modi di seppellirne il ricordo sotto una marea di falsi e calunnie, facendo ricostruzioni di comodo per far passare Impastato come suicida o vittima di un attentato che lui stesso stava per organizzare.

Caro consigliere, ci sono voluti 23 anni perché Peppino Impastato diventasse con bollo di giustizia un morto di mafia, 23 lunghi anni di battaglie legali per ricostruire una verità che si è cercata di nascondere sin da subito con la complicità di parte delle forze dell’ordine, della magistratura e delle istituzioni che organizzarono insieme un infame e colossale depistaggio.
Peppino Impastato è un EROE antimafia, con cui lo Stato ha un debito lungo 23 anni che è ora di saldare.
Il consigliere Caligiore rivolga i suoi appelli di moralità altrove, li rivolga al Sindaco leghista di Ponteranica che, lo scorso anno, ha rimosso dalla biblioteca comunale la targa in memoria di Impastato, li rivolga alle mani vili ed ignote che danneggiano i monumenti a lui intitolati, li rivolga soprattutto ai suoi referenti nazionali, che continuano a far sedere in Parlamento i condannati per mafia.
Quindi, caro consigliere non abbia paura del ricordo di Peppino ma, piuttosto, abbia paura che tra i suoi rappresentanti nazionali ci sono proprio gli amici di quelli che Peppino hanno ucciso.


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