Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 27 febbraio 2011

Container Funebri

di Luciano Granieri






“Sti pagliaccaite li fanno solo e vive, nui simme serie appartenimmo aa morte”. Cosi finisce “A livella” la poesia di Totò che ascoltiamo  dal grande attore  nel video sopra pubblicato. Mai frase fu più azzeccata a quanto andremo a mostrarvi. E’ vero la morte è una livella, è un fatto democratico. La morte prima o poi coglie tutti. Ricchi poveri belli e brutti. Sono i vivi che continuano a marcare le differenze di censo  con   il   tipo di sepoltura  che riservano al caro estinto.  Ne è un esempio  l’edilizia funeraria. Come esistono le grandi ville, così esistono i mausolei, stile Tutankhamun, alla Berlusconi, per rimanere nell’attualità. Così come si ammirano delle graziose villette con giardino, nei cimiteri si vedono cappelle allestite elegantemente o tombe singole decorate con raffinatezza. Come   nelle  periferie la gente è ammassata e ristretta in grandi palazzoni,  al camposanto incombono infinite  file di loculi  l’uno ammassato all’altro dove i congiunti devono arrampicarsi su impervie scale per mettere un mazzolino di fiori. In periferia, inoltre, soprattutto nelle grandi città esistono persone che vivono in alloggi di fortuna, container in cui d’inverno la temperatura scende sotto lo zero e d’estate supera i 50 gradi........EBBENE NON VI STUPITE, PERCHE’ I CONTAINER ESISTONO ANCHE PER ACCOGLIERE I MORTI.  Le foto che seguono mostrano ciò che si può ammirare entrando nel cimitero di Frosinone. Un bel container rigorosamente metallico e rigorosamente orrendo. Sicuramente non è una bella vista per chi si appresta a varcare i cancelli del camposanto con la tristezza nel cuore  o in preda alla  disperazione per la scomparsa di un proprio caro.  E che ne sarà delle salme tristemente li  ricoverate  quando la temperatura esterna raggiungerà i 30-40 gradi durante il periodo estivo  che si tradurrà in un inferno di oltre 50 dentro quei forni di metallo?  Il culto e il rispetto dei morti  fanno parte di tradizioni millenarie che travalicano le religioni. Queste tradizioni sono nate con l’uomo  e costituiscono  forme di humanitas che ancora non hanno subito l’aggressione  della pochezza culturale e dell’insensibilità sociale che oggi ci attanaglia.  E’ possibile che  gli amministratori della nostra città  abbiano potuto dimostrare una tale insensibilità nel ordinare l’allestimento di tale bruttura?  Quei container sono un insulto sia per i vivi che per i morti. A proposito nelle città esistono anche i clochard che vivono per strada,  a quando i cadaveri  senza sepoltura buttati affianco alle tombe nei cimiteri? 




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