L’esplosione della rivolta in Libia ci dice, ormai senza più dubbi, che nel mondo arabo – e nel mondo islamico – tutto è in movimento. Naturalmente nessuno può prevedere cosa succederà nei prossimi mesi. Però una cosa sembra evidente: il ritardo, nello sviluppo e nel miglioramento della civiltà, che da circa mezzo secolo si è registrato in quegli Stati, finalmente si è interrotto.
Le popolazioni chiedono un salto in avanti. In termini economici, di giustizia sociale e di distribuzione della libertà.
E probabilmente lo otterranno, e in poco tempo ridurranno in modo sostanziale il «gap» di modernità accumulato, dal dopoguerra ad oggi, nei confronti dell’Occidente.
Anche il mondo arabo e il mondo islamico stanno liberandosi delle dittature, o delle semi-dittature, che in questi decenni, insieme al diffondersi del fondamentalismo religioso, sono state la causa di grandi arretratezze.
L’esperienza di Camus (…) rende un contributo fondamentale al sapere d’occidente.
Un contributo interessante (…) per la forza con cui può irrompere utilmente nella nostra contemporaneità prestando strumenti per interpretare e «addestrarci» a governare virtuosamente i processi della globalizzazione.
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