Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 9 marzo 2011

Essigli essigli essigli è

di Luciano Granieri.


Quando la piazza chiama noi rispondiamo. Siamo stati in piazza con gli studenti contro il decreto Gelmini,  abbiamo protestato  con la FIOM, con il collettivo donne in terra ciociara e in tante altre occasioni. Dunque un richiamo popolare con così tanta gente a invadere strade e piazze non poteva lasciarci indifferenti. Al di là delle ragioni per cui ci si ritrova a sfilare in corteo, riteniamo che sia  sempre positivo riunirsi, stare insieme . Ciò significa, solidarizzare, ritrovare quella dimensione umana condivisa che una società liberal-darwiniana ha frammentato frantumando la moltitudine in una somma di individui soli e impotenti davanti al sopruso, invisi gli uni agli altri. La manifestazione a cui ci riferiamo questa volta non è contro qualcosa o per qualcosa. E’ una riunione di popolo partecipata goliardica. E’ il Carnevale di Frosinone. A voler essere precisi, in realtà,  la "festa della radeca" evoca   due eventi storici rivoluzionari. Le cose andarono più o meno in questo modo. Siamo tra il 1798 e il 1799. Allora Frosinone era occupata dalle truppe francesi. L’occupazione pur dispotica e tiranneggiante non impediva ai ciociari di organizzare la  “Festa della Radeca”. Un evento che si perde nella  notte dei tempi, probabilmente trae origini in un epoca molto lontana precristiana. Questa tradizione può essere ricollegata ai saturnali romani ai riti di fecondità. Non è un caso che “La Radeca” –una foglia di agave-  è un antico simbolo di fertilità nonché un  evidente simbolo fallico. Dunque nel 1798 i cittadini di Frosinone ne ebbero abbastanza di obbedire all’esercito Francese e il 26 Luglio il popolo in rivolta scacciò le guarnigioni transalpine. Ma la contro rivoluzione non si fece attendere . L’armata capeggiata dal generale Girarban riconquistò la città con un vero e proprio massacro. Molti innocenti furono trucidati, Frosinone subì terribili saccheggi e distruzioni. Nel 1799 fu tentata un’altra rivoluzione, molto particolare. Non violenta né cruenta. Per esorcizzare paura e miseria dopo quel drammatico massacro, i cittadini di Frosinone organizzarono, come da tradizione la “Festa della Radeca” e fecero in modo di far credere al  Generale Jean Antoine Etiennè Vachier detto CHAMPIONNET d’istanza con una  guarnigione ad Anagni, che fosse in atto un’altra rivolta. Il generale partì per spargere ulteriore sangue e risolvere la cosa in modo definitivo , ma quando arrivò, si trovò circondato  da una folla festante anziché inferocita. La leggenda racconta che lui stesso si sottomise al battesimo della "Radeca" e partecipò ai festeggiamenti rimanendo sbronzo perso. Da qui probabilmente lo slogan : “Una risata vi seppellirà” .  Dunque per noi  la rievocazione di un evento  che prende in giro i potenti e ne mette a nudo tutte le debolezze non può  passare inosservata. Trasmettiamo quindi due video del Carnevale 2011 a Frosinone. Nel primo sfilano i carri allegorici, che per lo piu' si rifanno alle fiabe e all’immancabile Bunga bunga (ogni tanto Bersani ci prende) , nel secondo si assiste alla vera festa della Radeca con la danza tradizionale e la carrozza del generale Championnet.
Buona Visione.




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