Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 12 ottobre 2011

La confusione mentale dei compagni di Vendola

Enrico Pedemonte  fonte: http://www.linkiesta.it/


La vicenda è ormai nota. La federazione romana di Sel pubblica un manifesto con l’immagine di una mela (quella della Apple) con dentro il simbolo del partito. Cosa c’entra un partito di sinistra (radicale) con Steve Jobs? Niente. Jobs è stato un genio che ha cambiato il mondo dei computer e della comunicazione ma non c’è nulla nella sua biografia che autorizzi a dargli un posto nell’iconografia della sinistra. Era un individualista, fin dall’inizio ha creato un software chiuso e impenetrabile, i suoi prodotti (dall’iPod all’iPad) promuovono modelli di business che impongono agli editori di cedere quote rilevanti dei loro introiti. Il suo modello di business è quanto di più centralizzato si possa immaginare, un modello “the winner takes all” (il vincitore prende tutto) che è anche un simbolo (ancora una volta geniale) di come l’ineguaglianza tra ricchi e poveri possa prosperare nell’economia digitale. Niente di più lontano dalla sinistra.
Venuto a sapere del manifesto (e delle proteste esplose in rete) Vendola ci pensa un po’ su e poi sconfessa i suoi seguaci. Ma questo incidente mostra la confusione mentale che regna nella sinistra, così a corto di eroi da confondere Steve Jobs con Che Guevara (quello del film). Scambiando Hollywood con la realtà. Veltroni non saprebbe fare di meglio.








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