Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 5 ottobre 2011

Leggo con preoccupazione

Bruno Roveda


... quasi si trattasse di una risposta a "stretto giro di stampa" una parte dell'articolo che vi linko.
è quotidiano reazionario (il direttore Sechi è un lacchè di Berlusconi) e solitamente ben informato, sul piano locale, anche quando si tratta di socialisti e di Partito Socialista Italiano.

Leggo con preoccupazione il passaggio dell'articolo che riporta, tra virgolette, la dichiarazione del locale segretario del PSI.
Scorriamo insieme...
  Dal canto loro i socialisti spiegano che «al momento è prematuro parlare di ogni cosa. Noi – ha spiegato il segretario cittadino del Psi Vincenzo Iacovissi – stiamo riattivando la nostra fase di riunioni. Per quanto riguarda la coalizione di centrosinistra, il sindaco a breve convocherà tutti i partiti. Anche per le primarie, non c'è stata alcuna riunione ufficiale». 



Leggo nelle dichiarazioni di Iacovissi una delle "primarie" che è lontana anni luce dalla nostra e "propria" concezione delle "primarie" come luogo fondativo di possibili coalizioni, come "agorà" della competizione tra pensieri e mobilitazione delle idee, quindi anche della costruzione dei programmi e per l'individuazione delle candidature.
Leggo anche, sempre nelle parole di Iacovissi, una sostanziale cecità progettuale, per il semplice fatto che si dice sostanzialmente in attesa della convocazione del centrosinistra (quale?) da parte del Sindaco Marini, quasi a volergli riconoscere "de facto" e "IN DIRITTO" la primogenitura del piatto di  che proporrà al tavolo della concertazione.
Orbene, considerato pure che "Sinistra Ecologia e Libertà" ha una rappresentanza consiliare - così apprendiamo tutti a mezzo stampa -, mi piacerebbe discutere con i compagni - presto e bene -, magari all'aperto in una pubblica assemblea "aperta" al confronto con tutte e con tutti proprio sulla concezione delle "primarie" e sulla costruzione delle coalizioni e sulla progettualità condivisa e sulle modalità di "acquisizione" delle candidature, il  dentro il Consiglio Comunale (se ci si considera PARTITO presente in Consiglio comunale) ed il anche rispetto a riferimenti più ampi che non si riconoscono dentro il recinto dell'attuale centrosinistra al governo in Città.

Questo ci consentirebbe, finalmente, di affermare tutta una serie di proposizioni e giudizi rispetto a QUESTA amministrazione comunale, e ci consentirebbe di misurare le nostre posizioni con le posizioni di coloro che lavorano da tempo alla costruzioni di altre possibili coalizioni.

Se c'è consapevolezza vera e profonda che la situazione generale e quella locale presentino aspetti di assoluta gravità e complicazione, che determinano pratiche e spazi sempre più ristretti per l'agibilità politica di "inclusione" e di "contrapposizione", non vedo ragione per ritardare ulteriormente una riflessione corale e partecipata tra tutti coloro che intendono promuovere quel cosiddetto "Ente Locale - al servizio dei bisogni e dei sogni della Città".

Peraltro, abbastanza scaltramente da parte di alcuni (la fase è quella post-referendaria!), è già scattata la "guerra per la primogenitura" circa il logo/simbolo/progetto: , che così come lo scrivo io è stato momento importante della nostra elaborazione collettiva. E che abbiamo il dovere di mettere a disposizione della cittadinanza: per confrontarci, per aprirci, anche per respingere chi rifiutasse apertura e confronto: non trovate?

Presto e bene compagni, presto e bene. In piazza e subito. Per dire di democrazia partecipativa e per fare democrazia partecipativa.
Per riprenderci il diritto a dettare l'agenda politica in Città, per riprenderci il protagonismo, per "arare l'asfalto" e per promuovere consenso, largo, pulito, di massa.Per non rimanere invischiati nelle trattative che sono comunque orientate dai poteri al potere vero in Città: per concepire un futuro capace di sollevarsi di scatto dalle secche del presente.Contro tutti i padroni, senza rischiare nemmeno l'inintenzionale asservimento a qualcuno di questi.
Convochiamo noi le "PRIMARIE"? 

Fatemi/facciamoci sapere.

Cordialità.
bruno

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