Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 4 ottobre 2011

A tutti coloro che ci hanno visto "METTERE LA FACCIA".


Antonio Messia
Bruno Roveda
Francesco Baldrighi
Valter Savo

Lettera aperta alla Città, ai partiti, alle associazioni, ai singoli.
A tutti coloro che ci hanno visto "METTERE LA FACCIA".
Allo scopo soltanto di restituire un po' di verità alle cose.
Con riferimento a notizie di stampa
Alberto Gualdini non è unconsigliere comunale di Sinistra Ecologia Libertà.
Perché non eletto nelle liste di Sinistra Ecologia Libertà.
La sua iscrizione nelle fila del partito, prima diffusa a mezzo stampa e poi comunicata ai componenti del Circolo SEL di Frosinone, risale allo scorso maggio, a meno di un anno dall'ormai imminente appuntamento elettorale.
Per "dare la caccia alla verità", perché dare la caccia alla verità è "dare la caccia alla felicità"!

 
Le "turbolenze" attraversate e subite dal Circolo di Frosinone di "Sinistra Ecologia e Libertà" in questi ultimi mesi, settimane e giorni, non sono affatto note in Città e sono patrimonio di una ristretta cerchia di amici che hanno inteso condurre in porto un'operazione tutta finalizzata al riconoscimento di SEL come forza politica istituzionale e di governo: istituzionale perché presente in Consiglio Comunale, e di governo perché forza politica di maggioranza magari in attesa anche di un "premio di maggioranza".Tutto comincia non appena si manifesta l'interesse di alcuni noti personaggi del capoluogo, noti peraltro per virtù civiche ed amministrative discutibili, nei confronti del circolo locale di SEL: e per le "cose" che il circolo aveva fatto e per le cose che il circolo si accingeva a fare.Scatta un percorso di avvicinamento a SEL-Frosinone da parte di alcuni "personaggi" - portatori di voti piuttosto che di riconosciute capacità amministrative, spesso e volentieri autori di capriole istituzionali e di trasversalismi di coalizione - che a parole si proponeva come tutto interno al quadro valoriale e comportamentale espresso in modo cristallino da Nichi Vendola, dal Presidente nazionale di "Sinistra Ecologia e Libertà", mentre nei fatti si realizzava secondo le più viete tattiche dell'entrismo, di sinistra o di destra che siano.Soliti pranzi e solite cene, richieste e sollecitate anche ai e dai vertici provinciali e regionali del Partito, soliti patteggiamenti, solite contrattazioni concernenti il classico nodo contrattuale: cosa ottenere in cambio di ciò che si mette a disposizione. C'è chi mette a disposizione del partito il proprio pacchetto di voti personali, e c'è un partito che indugia a "fare squadra" con i portatori di voti verso approdi individuali.Insomma, la solita roba!Quella "roba" che è droga sublime per chi dal proprio "scendere in campo" in politica intende ricavare per sé e per pochi intimi ciò che da sempre conta in società: prestigio, potere, benessere materiale e ricchezza.Sin da subito il Circolo SEL di Frosinone ha osservato con attenzione ciò che accadeva intorno, ciò che qualcuno orientava in una certa direzione, ciò che cominciava per più versi a puzzare di imbroglio.Alcuni, tanto per esemplificare, preparavano già una discussione forte intorno al tema candidature, proponendo addirittura anticorpi: vincoli e regole per accedere alla lista elettorale, con valenza universale, per vecchi e nuovi iscritti, per personalità e soggettività già portatrici di esperienze amministrative come per chiunque portatore solo della propria esperienza condotta in concorso con gli altri. Solo il proporre il tema ha scatenato l'accelerazione, le acque prima solo mosse sono divenute agitate.Per un po' è rimasto all'ordine del giorno del partito, a Frosinone, il "che fare" attraversando il sociale in Città ed impattando "anche" le elezioni amministrative del prossimo anno.Poi i "giganti" della politica hanno imposto l'ordine del giorno che conta nell'agenda politica di coloro che predicano il nuovo e praticano il vecchio.
Non importa cosa è stato fino al momento dell'assalto alla diligenza quel movimento di giovani e di meno giovani che si era dato da subito un obiettivo "contro": contro un "Centro Commerciale Naturale" che riduce la persona a consumatore, che degrada a merce la persona stessa (pensiamo a tutto ciò che è stata la giornata del "3 ottobre 2010" in Largo Turriziani - esattamente un anno fa!); contro la riduzione della memoria a minutaglia e scarto da gettare alle ortiche (pensiamo al "12 dicembre 2010" in Largo Sant'Ormisda); contro ogni politica di riduzione alla solitudine esistenziale (pensiamo alle iniziative sul precariato e ad altre pure importanti in difesa dell'ecosistema e a baluardo dei diritti costituzionali); contro, in buona sostanza, la riduzione della politica a d accordi privati. Contro, contro, contro, contro: ma "per" un progetto di società e di Città solidale, rivolta al futuro, dentro un'idea di modernità che non corrisponde affatto all'idea di modernità che altri hanno in testa. Una società degli individui piuttosto che dei cittadini, welfare leggero anzi leggerissimo, privatizzazione dei beni comuni, verticalizzazione della diseguaglianza sociale: un ritorno all'Ottocento, un ritorno alla barbarie dell'uomo lupo all'altro uomo. 

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