Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 5 gennaio 2012

Nessuno tocchi Creso

Giovanni Morsillo

 Dopo il bliz formato ridotto che la Guardia di Finanza ha effettuato su un modesto campione di ladri a  CORTINA SOTTO CAPODANNO, si sono prevedibilmente levati i lai dei poveri milionari scoperti con il sorcio in bocca, i commenti misurati della classe politica e lo scherno sado-vendicativo di chi non ne può più di subire il crescendo dello scandaloso spettacolo degli abusi dei potenti sui poveri cristi. La collezione è lunga, e contiene veri e propri gioielli di infingardaggine, come quello del parroco che si stringe nelle sante spallucce e dichiara che pure Cortina sente la crisi, e se ogni tanto qualche vip ci fa un salto che scandalo c'è? O come le mille belle addormentate che sembrano meravigliate di quanto scoperto dai militi in un veloce e limitato giro di ispezione (35 esercizi su oltre 1000, solo 133 proprietari di supercars sulle centinaia che circolano in loco), e pronunciano frasi quasi indignate senza nessuna conseguenza. Ma ci sembra che la palma spetti a due qualificate rappresentanti della classe dirigente politica del Paese, Mariastella Gelmini, già esemplare ministro
dell'Istruzione, nota per l'insolito livello della sua competenza, e l'On.Daniela Santanché, conosciuta alle cronache politiche e di costume per meriti indiscutibili (nel senso che è meglio non parlarne). Le due, dall'alto della loro autorevolezza (basta sfogliarne la biografia) hanno sentenziato che quanto avvenuto susciti la preoccupazione che si voglia "colpire la ricchezza" e che questo risulta ovviamente odioso, perché - Gelmini dixit - "passa l'idea che la ricchezza sia male". Come dar loro torto? In effetti è la povertà che è un male, e secondo un banalissimo sillogismo (sono colti, questi, che credete?) se la povertà è un male e se bisogna colpire il male, è giusto colpire la povertà. Ci vuole tanto a capirlo? E non venite fuori con le solite obiezioni da fessi, secondo cui in questo modo si colpirebbero i poveri, non la povertà, che anzi ne uscirebbe rafforzata! Solo dei comunisti fuori dalla storia possono essere così sempliciotti da non afferrare il concetto che la povertà esiste solo se esistono i poveri, che ne sono custodi e portatori. E allora viva Mariastella e Daniela, che sanno e dicono cosa frulla in testa ai padroni, senza i giri di chiacchiere di un Cicchitto qualsiasi che si appella alla propaganda: la ricchezza è un bene, chi ce l'ha se la gode, e se lo Stato si mette in testa di togliergliela ai sensi della legge, è uno Stato di polizia. Punto.

Possiamo solo sommessamente aggiungere che ben ci sta.

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