Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 25 maggio 2012

Ribelli

Luciano Granieri

 Il messaggero nell’articolo di ieri ci definisce ribelli. E’ una definizione corretta   se si considera la nostra azione di ribellione  alle ferree logiche  elettoralistiche che hanno vanificato ogni nostro sforzo di promuovere una proposta politica e programmatica, basata sul rispetto della dignità della persona umana, sia sul nostro territorio, nella recente campagna elettorale, che a livello nazionale. Avremmo preferito rivolgere il nostro conflitto verso i signori della finanza e della rendita fondiaria che nella nostra città trovano sempre rappresentanti politici disposti a servirli. E’ successo nelle ultime tre consiliature targate centro sinistra, accadrà ancora di più in questa nuova amministrazione di centro destra guidata da Nicola Ottaviani. Proprio gli steccati imposti dal nostro ex partito ci hanno impedito, così come avremmo voluto e così come sarebbe stato necessario, di produrre un’azione incisiva e rivoluzionaria contro il liberismo imperante padrone unico anche nella nostra città. E’ doloroso ribellarsi a chi in linea teorica dovrebbe pensarla  come te, è doloroso rivoltarsi contro coloro i quali dovrebbero essere la base di appoggio su cui costruire la propria alternativa politica. Ma è necessario se proprio i tuoi compagni costituiscono il primo e più difficile ostacolo al conflitto. Dunque siamo ribelli su tutti i fronti, sul fronte interno contro la forma partitocratrica propria anche di Rifondazione che lega le mani e toglie l’aria, ma soprattutto sul fronte esterno della lotta sociale contro la svolta ancora più autoritaria che le elezione a sindaco di Nicola Ottavini hanno imposto a Frosinone. In campagna elettorale abbiamo vissuto di stenti e di patimenti, stenti e patimenti imposti anche dall’esiguo supporto fornito dal nostro partito, stenti e patimenti che siamo disposti a sopportare anche in misura maggiore nel prosieguo della nostra attività politica che si dispiegherà più forte e aspra di prima  convinti di trovare nel nostro percorso nuovi compagni disposti a dividere con noi GLI  STESSI STENTI E  PATIMENTI.

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