Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 12 settembre 2012

Le Libie

Giovanni Morsillo

In Libia una folla scatenata ha ammazzato l'ambasciatore USA, altre tre persone e ne ha ferite 18 a causa di un film giudicato blasfemo. Esprimiamo il più sincero cordoglio per le vittime, anche per chi ha solo provato paura sentiamo il dovere di una parola di conforto.
Il crimine collettivamente compiuto dagli invasati religiosi (che non sono affatto una eccezione, né per l'Islam né per altre religioni soprattutto monoteistiche) assume un valore simbolico se possibile più forte dell'eccidio, poiché ad essere colpiti sono proprio, ancora una volta, gli Stati Uniti. Coloro, cioè, che con diverse fasi, diversi slogan e diversi presidenti, si sono incaricati di guidare la campagna per democratizzare coattivamente il mondo intero. Non vogliamo intervenire in merito al fatto se sia giusto, sbagliato, opportuno o utile fare quello che fanno insieme anche alle nostre truppe; vogliamo ribadire invece che quelle che propagandano come "rivoluzioni", svolte, primavere ed altre facili guasconate non sono affatto tali. Come abbiamo avuto modo di sostenere a suo tempo, per la verità sotto gli sguardi torvi di molti riformisti della domenica di casa nostra, le cosiddette rivoluzioni scoppiate nei paesi nordafricani e non solo negli ultimi tempi, sono state arbitrariamente accomunate nei giudizi della propaganda occidentale ed occidentalista, per mascherare ad una opinione pubblica assai disinformata quello che realmente accadeva. Per lo più si è trattato di movimenti che contenevano al loro interno di tutto, compreso una buona parte di sinceri idealisti democratici, ma facilmente strumentalizzati e poi dominati da formazioni assai più accorte con obiettivi reazionari: dall'esercito in Egitto ai fondamentalisti islamici quasi ovunque, e sicuramente in Libia.
La pietà per i morti, pur non usata per quelli massacrati dai cosiddetti "rivoluzionari" ad esempio di Piazza Tahrir in Egitto, deve servire anche a convincere chi non sa far di meglio che scandalizzarsi a guardare sotto la superficie per scoprire cosa c'è davvero dietro al sostegno euroamericano alle cosiddette primavere.
Per far questo non è nemmeno necessario analizzare le formazioni che comandano dopo i sanguinosi avvicendamenti al potere. Basta leggere i testi delle cosiddette costituzioni promulgate in quei paesi, guardare ad esempio che ruolo danno alla religione, alla libertà di culto, all'eguaglianza sociale e ancor più di genere, all'istruzione o alla libertà di espressione e di associazione.
Leggetele, sono su internet. Poi, quando il telegiornale vi cannoneggerà di menzogne, almeno saprete che è ora di cambiare canale.
Saluti
GM

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