Foto di Euenio Oi e Fausta Dumano
Brani: Evaporazione - Elefante Bianco - Gioia e Rivoluzione, eseguiti dagli Area
Abbiamo perso il XV secolo, è una
suggestione, una narrazione, se mi si premette il termine vendoliano, pessimistica.
Ma potrà costituire uno scenario ipotizzabile nel futuro. Infatti nei consigli di istituto della scuole pubbliche, trasformate dalla
legge Aprea (quella votata del Pdl) o ex
Aprea (quella votata anche dal Pd) , in consigli di amministrazione, lo sponsor
privato , amministratore unico, può
decidere di eliminare interi periodi storici dai programmi di studio se questi sono ritenuti poco utili all’immagine del brand
proprietario dell’istituto. Un vero e
proprio furto di passato che prelude ad un presente insignificante il quale, a
sua volta, determina la consapevolezza
degli studenti che il futuro per loro non esiste. Qualcuno dirà che stiamo esagerando, ma voglio
far notare che manipolazioni della
storia, segnatamente del periodo relativo al fascismo , degli eventi drammatici
della seconda guerra mondiale e del dopo guerra sono già stati oggetto di
manipolazione da parte dei gerarchi
post fascisti promossi al governo dall’amministratore
unico Berlusconi. Una scenario grave la cui drammaticità
sembra oggi percepita solo dal mondo
dell’istruzione pubblica . Ragazzi e
ragazze delle medie superiori, insieme a
universitari, ricercatori, stanno riempiendo la piazze, incuranti delle feroci manganellate
che la spietatezza di un potere, sempre
più minacciato dalla rabbia della gente
comune, riserva loro. La caparbietà
degli studenti nel difendere la loro
vita dall’esproprio di desideri e aspirazioni che un’oligarchia ultra liberista sta perseguendo, attraverso
la devastazione della scuola pubblica, è
contagiosa. Infatti affianco a loro si sta aggregando la rabbia sorda delle altre vittime della macelleria sociale
prodotta dalla ingordigia del capitale finanziario. Disoccupati, lavoratori precari,
pensionati, sono pronti a costruire con
gli studenti un fronte sociale ampio e
determinato a riconquistare diritti che
in una società civile dovrebbero essere acquisiti. La determina zio ne e la consapevolezza degli studenti è tale da rivitalizzare territori assopiti, solitamente immuni da
qualsiasi forma di protesta non
precostituita , come la Provincia di Frosinone.
In un territorio dove la melma demofascista andreottiana
ha atrofizzato le coscienze abituandole ad una vita orientata a non
disturbare il manovratore con proteste e
rivendicazioni non autorizzate, in una Provincia
in cui la maggior parte dei cittadini sia
adagia sulle briciole di un elemosina
giornaliera elargita dal caporale di turno al soldo delle caste politiche dominanti, assistere alla manifestazione di sabato scorso
con circa duemila studenti in piazza a
rivendicare il loro diritto al futuro ha
del miracoloso. Licei, istituti professionali, scuole d’arte , provenienti da ogni angolo della Provincia,
hanno dispiegato la loro forza rivendicativa
nelle strade del capoluogo. Ragazze e ragazzi con la creatività che li contraddistingue,
consapevoli che la loro è lotta di sopravvivenza , hanno dato una lezione di
come oggi non sia più possibile rinunciare a ribellarsi contro il potere della finanza.
Una dittatura strisciante che pretende
di far pagare la crisi prodotta dal suo pensiero unico liberista a chi ha sempre subito le nefande privazioni che
tale pensiero ha imposto. Sintomatica è
stata anche la connessione che la protesta degli studenti della provincia ha prodotto con
la vertenza dei lavoratori Multiservizi
in occupazione della sala consiliare del comune di Frosinone per ottenere il loro sacrosanto diritto al
lavoro. In un quadro desolante e fosco,
la vitalità degli studenti può veramente alimentare la speranza che qualcosa si
può fare per uscire dalla rassegnazione e dalla solitudine cui la spietatezza del pensiero unico
ultraliberista costringe la gente
comune. Ora è necessario preservare questa forza
vitale dagli attacchi dei finti difensori del popolo, capaci di fare più danni
dei manganelli delle polizia. Coraggio ragazzi, aiutateci a difendere le nostre
vite dalle privazioni imposteci dall’oligarchia capitalista. LA STORIA, NONOSTANTE TUTTO, VIAGGIA INSIEME A
VOI.
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