Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 24 novembre 2012

La posta in gioco richiede un impegno forte, unitario e serio senza precedenti.


Francesco Notarcola – Presidente della Consulta delle associazioni della Città di Frosinone

Il ritiro delle proposte presentate dalla LEGA e dal PDL alla Commissione affari costituzionali del Senato agevola l’iter del decreto Monti sull’accorpamento delle province.
Il ministro ha solennemente dichiarato che l’impalcatura del decreto non si tocca.
Ha, inoltre, sottolineato che le proposte contenute nel decreto sono state riprese dai progetti di legge giacenti in Parlamento. Il governo è disponibile solo per ritocchi che riguardano tempi e modalità di attuazione del decreto stesso.
Ciò significa che se si vuole tentare di cambiare veramente il decreto e conservare il capoluogo a Frosinone occorre dare una risposta forte ed unitaria. La Consulta delle associazioni e il Gruppo Frosinone che vorrei lavorano da tempo per questo obiettivo. 
Nell’incontro convocato per lunedì 26 c. m., alle ore 17,30, aperto a tutti, ci auguriamo che ci sia partecipazione e un dibattito approfondito per trovare un percorso comune di impegno e di proposta.
Se non si trova un’intesa unitaria che accomuna e mobilita i consigli comunali e quello provinciale, le organizzazioni sindacali tutte, le associazioni e le scuole; se non si organizza un incontro a Frosinone con tutte le associazioni ed i comitati delle province interessate e si dà vita ad una grande manifestazione a Roma; se non c’è un impegno ed una pressione delle direzioni provinciali dei partiti; se non c’è una presa di posizione decisa dei parlamentari eletti con i nostri voti,  le sorti del nostro Capoluogo sono già segnate. I nostri parlamentari devono rifiutarsi di votare a favore di un decreto che cancella la nostra identità, calpesta i nostri diritti e rende più difficile la nostra vita.
Le associazioni, come sempre, stanno facendo e continueranno a fare la loro parte. E gli ALTRI?


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