Sono nata nel 1967. Da bambina ricordo inverni con
nevicate favolose, si usciva da scuola e si giocava a palle di neve, era pura
magia. Il traffico forse era già in tilt ma non occupava le prime pagine dei
giornali. Non erano le luci del Natale a renderci felici, non erano i negozi
scintillanti, era l'atmosfera in casa, sapere che avremmo rivisto i parenti più
lontani e riso, ancora, insieme, mentre mamme, nonne e zie ai fornelli
preparavano prelibatezze. La vita sociale era sempre fuori casa, freddo, caldo
o pioggia non ci fermavano. Il gioco era sempre all'aperto, anche se con il
tempo gli spazi vitali si riducevano, i prati scomparivano ed il cemento ci
faceva immaginare nuovi giochi. Con l'aumentare delle auto in circolazione
anche andare in bicicletta diventò "pericoloso". Forse il nostro
orizzonte era più stretto ma ci si conosceva tutti, il vicino non era un
estraneo, aveva un nome, una storia, una vita. Si litigava, guardandosi negli
occhi. Ci si dichiarava amore, guardandosi negli occhi. Si diceva "non ti
faccio più amico/a" guardandosi negli occhi. Non con un click su
"unfriend".
Sono nata nel 1967 e ne sono felice. Perché quel bisogno di guardare le persone
negli occhi quando discuto, bisticcio, o amo, o affronto discorsi delicati e
difficili, è parte di me. E dopo aver letto (e anche fatto o causato
inconsapevolmente) infinite e spesso sterili discussioni sui social network ora
credo di aver capito perché di quello sguardo non possiamo e non dobbiamo fare
a meno.
Prometto che in futuro sarò più attenta nel sollevare certe questioni nel
virtuale ma vi assicuro anche che, nel reale, quando potremo guardarci negli
occhi, continuerò ad essere quella che sono, a dire quello che penso, ad agire
secondo la mia coscienza. Continuate a sentirvi liberi di mandarmi a stendere
nel virtuale, basta un click su "unfriend" o un commento secco, ma
fate di più, ditemi quello che pensate quando ci incontriamo nel mondo reale.
Fatelo, però, guardandomi negli occhi, senza messaggeri, senza "voci che
girano", ditelo a me. E io farò lo stesso, come ho sempre fatto. :-)
Effetto neve. La bellezza del candore. Molto più dell'interesse per le
cand-idature.... :-)
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