Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 26 febbraio 2013

Bonanotte, popolo ciociaro

Luciano Granieri


Il risultato delle elezioni politiche unito  quello delle regionali, mi conferma che noi Ciociari siamo un popolo di sfigati. In verità gran parte degli elettori italiani sono sfigati, hanno la memoria corta. Nel loro cervello   delle cialtronerie berlusconiane, delle olgettine,  degli scandali finanziari e sessuali dello sperpero di denaro pubblico realizzato a piene mani dal cavaliere e dai suoi scagnozzi per uso privato , non c’è più traccia.  E’ stato sufficiente promettere una restituzione dell’ Imu quà e un condono tombale là per far dimenticare venti anni di sciagure.  Ma  la memoria di noi sfigati Ciociari è ancora più corta se,  contrariamente al resto della regione Lazio, bufalari di Latina a parte, nonostante i Fiorito, i festini con le  matrone romane , le ostriche, il caviale, i book fotografici di avvenenti consigliere, il Pdl riesce ad ottenere  ancora la maggioranza (più del 40% dei consensi) presentando la minestra riscaldata del post fascista Storace. Uno che è maestro nella devastazione della sanità pubblica, aspetto questo che sembra anch’esso dimenticato dai Ciociari. Del resto la macchina da guerra delle libagioni elettorali   si è subito materializzata in città. Cene e cenette pagate agli elettori, ignari e inconsapevoli, che quel cibo gentilmente offerto dai maggiorenti delle truppe berlusconiane ciociare lo avevano già pagato profumatamente con lo scippo dei rimborsi elettorali. Ma si sa la Ciociaria, già terra di conquista degli Andreotti, degli Sbardella, dei Sampaoli, degli Evangelisti, ha da sempre educato i suoi figli al baratto del voto con un piatto di spaghetti. Tutto secondo tradizione dunque. Ma se così è quel 40 e passa percento di elettori che hanno votato Pdl, deve buono buono e zitto zitto tenersi i rifiuti  di Roma e del Vaticano che ci vengono gentilmente offerti da Alemanno e, nel caso in cui ne avesse  bisogno dovrà sorbirsi senza fiatare  miserrimi  e tristi viaggi alla ricerca di un ospedale rimasto aperto,  superstite dopo la  falcidia determinata dalla Polverini. Fortunatamente  agli  altri ciociari quelli un po’ meno trogloditi il risultato di Roma ha risparmiato la sciagura di vedersi amministrati dalla stessa nomenklatura che ha portato allo sbando la nostra regione.  Oddio  farsi governare da Zingaretti non è il massimo,  ma con tali  chiari di luna questo è quello che passa il convento.  Anche in questo frangente il Pd ha rischiato di perdere sebbene l’impresa fosse veramente ardua. Mentre in Lombardia c’è riuscito benissimo.  Comunque gli sfigati Ciociari sono in buona compagnia. Perché i bergamaschi, i lecchesi e tutto il trogloditismo di derivazione leghista, ha la stessa memoria corta. Non si spiega altrimenti come, Maroni possa essere stato eletto governatore della regione Lombardia dopo i casini combinati da Formigoni & c. Eh si “POPOLO CIOCIARO, ANCHE TU SEI NA’ MONNEZZA”. E domenica andiamoci a giocare sto’ derby fra sfigati Frosinone – Latina.

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