Oggi (ieri ndr) l'Italia è andata al voto. Un'elezione in cui si sono presentati parenti d'italia, forze nuove, quei ratti di cagapound, destre varie. Ed i grillini, accoglienti e pronti a condividere i programmi.
Quindi io carico una vecchia intervista a Moni Ovadia, che avevo da qualche parte in Archivio, realizzata ai margini della Festa dell'ANPI a Fontevivo.
"L'Italia non è antifascista -- ci dice Moni -- l'Italia ha avuto l'antifascismo, come parte del paese. Ma non è mai divenuto un paese antifascista. Sennò noi non avremmo mai dovuto assistere a questo revisionismo squallido da salotto televisivo. E' un revisionismo che coinvolge larghe fette di popolazione, prima che la leadership di questa Destra squallida e miserabile, che deve proprio all'antifascismo la propria possibilità di recuperare in democrazia una voce."
L'antifascismo è stato il Patto per una Nuova Umanità è una delle molte frasi che Moni ci regala in questa intervista. In sottofondo sentite il Coro dei Malfattori, che tra torta fritta e bambini piccoli cerca di fare un po' di prove.
Tra poco verranno diffusi i dati, e francamente (ma anche notoriamente) a me non cambierà una mazza: proseguirò la militanza a difesa di chi non ha una casa, quando i Compagni avessero bisogno di me. Ad avere un mio ruolo nella mediazione interculturale (questo però non lo faccio a Parma),quando i Compagni avessero bisogno di me. A presidiare i luoghi di lavoro nelle fabbriche della Crisi, quando i Compagni avessero bisogno di me. E più in generale nella militanza mediattivista, quando i Compagni avessero bisogno di me.
Non mi cambia niente: vi ho già visti passare, cari miei. Vi ho visti stendere il braccio per Almirante. Esultare con un giovane Bossi. Inneggiare ad un vincente e salvifico Silvio. Perché voi siete quell'italiano li... io proseguirò a combattere per le cause che mi paiono degne. Perché io non sono quell'italiano li...sono l'altro.
Buona visione.
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