Politologi, analisti, maitre à penser di ogni risma
si arrovellano nell’ ipotizzare quale sarà il futuro che il risultato uscito
dalle urne riserverà all’Italia. Le ipotesi ormai sono su tutti i giornali: Governo Bersani con l’appoggio del M5S basato
su una piattaforma di pochi provvedimenti graditi anche ai 5 stelle. Incarico a
formare il governo ad un esponente grillino, probabilmente Grillo stesso, con
un appoggio esterno del Pd, grande coalizione con l’indegna e ritrita
collaborazione fra Pd Pdl, e Grillo all’opposizione. A dire il vero la
questione non tormenta solo gli osservatori, ma agita anche gli attori
principali. All’interno del Pd e del M5S, militanti e inscritti tirano per la
giacchetta i rispettivi leader, o nel senso di una coalizione Pd/M5S o in
una direzione autoctona . I grillini da soli contro tutti - per mandare a casa la vecchia classe politica, tornare a breve davanti agli
elettori e attendere sulla riva del fiume i cadaveri di Bersani e Berlusconi - i piddini nella grande ammucchiata insieme con il Pdl . Da quanto trapela, per il
detto, il gridato, ma soprattutto per il non detto e il sussurrato dalle
rispettive voci “di dentro”, la strada per una collaborazione fra Pd e Grillo,
pur se strettissima e densa di difficoltà, sembra la più percorribile. Per amor di coerenza il M5S,
dovrebbe rifiutarsi di votare la fiducia a qualsiasi governo che presenti come
presidente del consiglio un membro della vecchia guardia e puntare decisamente
ad una nuova tornata elettorale forte di un consenso che dovrebbe diventare
ancora più straripante. Ma su questa strada pesa un macigno grosso come una
casa. Mi riferisco a quei settemilioni e
passa di cittadini ignoranti,
culturalmente grossolani, succubi del tubo catodico- pensiero che ad ogni
elezioni fanno dei danni incommensurabili. E' lo zoccolo
duro berlusconiano che, ad ogni tornata elettorale, resuscita lo psiconano e i suoi imbarazzanti lacchè
.Così, puntualmente, per difendersi dalle proprie questioni giudiziarie il
cialtrone di Arcore si mette in mezzo bloccando ogni tipo di analisi sui
problemi che veramente affliggono il paese. In poche parole, siamo sicuri che
qualora si dovesse votare di nuovo fra qualche mese, Grillo vincerebbe in carrozza
? Siamo sicuri che Berlusconi grazie ai quei setti milioni e passa di cittadini
non riuscirebbe di nuovo ad ottenere un
consenso tale da poter contrastare il M5S, magari facendo campagna acquisti
presso qualche melmoso apparato montiano ed ex democristiano ? Le ultime elezioni hanno dimostrato ancora una
volta che l’Italia va liberata. E’ necessario disinnescare il potenziale
socialmente devastante sprigionato dalla grettezza cronica di questi sette milioni di
elettori, con un atto rivoluzionario. Dal momento che non è possibile, anche se
sarebbe auspicabile, togliere il diritto di voto a costoro, bisogna puntare
ad eliminare il ladro che scelgono come loro rappresentante ossia Berlusconi. E questa rivoluzione si può
fare semplicemente applicando una legge che dal 1994 ad oggi non è stata mai
applicata. La norma come già scritto in altro POST è la 361 del 1957 sul
conflitto di interessi. Come da prassi
istituzionale la Giunta delle elezioni del Senato si dovrà riunire e decidere
se convalidare l’elezione di Berlusconi in base ai dettami della 361. Come già
accennato Berlusconi, essendo il beneficiario, reale, anche se non ufficiale,
dei profitti che le sue aziende realizzano grazie a concessioni statali, non
avrebbe dovuto partecipare alla
elezioni, dunque è da dichiararsi “INELETTO”. La conseguenza immediata sarebbe che, non più protetto da immunità e legittimi
impedimenti, Berlusconi dovrebbe affrontare da comune cittadino i processi che
lo riguardano, e si vedrebbe ristabilito quel concetto fondamentale espresso dalla
costituzione per cui “I CITTADINI SONO UGUALI DAVANTI ALLA LEGGE”. Sapranno i
membri grillini della Giunta delle elezioni ripristinare quella legalità che
nessuna giunta precedente, neanche quelle a maggioranza di centro sinistra, ha
saputo o voluto imporre? “Mandiamo tutti
a casa” è il grido di battaglia con cui il M5S, ha di fatto vinto le elezioni. Bene
l’occasione di mandare subito a casa qualcuno, si presenta su un piatto d’argento.
Sapranno sfruttarla i grillini, oppure si uniformeranno a chi li ha preceduti, mandando i primi segnali inquietanti per cui anche quelli del
M5S, una volta entrati nelle stanze del potere, diventano membri a tutti gli effetti della casta?
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