Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 1 gennaio 2014

La pagliuzza nella trave

Comitato di lotta Frosinone





















































Che una persona assurga ai titoli di cronaca per portare con sé la patente scaduta è un po' eccessivo anche per i mezzi di comunicazione locali all'asciutto evidentemente di notizie un po' più serie che pure esisterebbero: ultimamente si ha difficoltà a percepire la “foresta” e si guardano solo singoli “alberi”. La rilevanza data alla non-notizia (vedi allegati) attraverso una sovraesposizione dei titoli e/o articoli un po' forzati conditi di sollecito della immaginazione per situazioni non pertinenti per un semplice fermo stradale, maschera la vera notizia: che la persona in questione sia della “Multiservizi”.
Che poi la notizia non sia riportata correttamente e completamente anche questo è un dettaglio che ai nostri mezzi di comunicazione non interessa. E' certo che la pericolosità del soggetto sia stata rilevata immediatamente a fronte anche delle sue pur pesanti affermazioni? E, se così non fosse stato, come mai la pericolosità viene contestata tempo dopo? Come si è appurata l'effettiva pericolosità delle affermazioni del soggetto che potevano anche essere dettate da una pur non giustificabile iperbole?

Rimane il fatto che lavoratori della Frosinone Multiservizi protestano pubblicamente e ininterrottamente da 8 mesi. Essi sono stati tutti licenziati dopo 17 anni di attività precaria per la pubblica amministrazione. L'80% di essi non si è piegata al dimezzamento del salario e ad un contratto a tempo determinato di pochi mesi, ma ha preferito ingaggiare una lunga lotta per il diritto al lavoro, alla dignità, senza tener ascolto alle false sirene della amministrazione, diventando nei fatti l'unica opposizione pubblica al “sistema appalti”, oggetto oggi anche della magistratura, e alle scelte come quelle del predissesto che condanna la città e i cittadini a camminare in ginocchio per 10 lunghi anni salvando la politica.

In questi mesi più la protesta si è alzata forte più l'azione di contrasto della amministrazione ha preso la piega dello screditare chi vi si opponeva in maniera varia ma costante. I lavoratori della Frosinone Multiservizi spesso vengono denigrati e sbeffeggiati, descritti senza volontà di lavorare e sordi alle “ottime” proposte della giunta (sigh!). Tale trattamento è stato riservato anche ad altre istituzioni, siano esse grandi (la Regione) o più piccole (altri enti), che hanno sperimentato la supponenza con le quali venivano fatte oggetto di indifferenza o di non certezza delle azioni. E non basta. La stessa maggioranza consiliare rimane annichilita dai continui e saccenti interventi del sindaco che risultano non essere emendabili, durante i quale qualcuno se non sapesse che si è nell'aula consiliare penserebbe ad un tribunale. E così l'opposizione consiliare - quando si manifesta tale - viene svilita attraverso ripetute condanne alle sue ancestrali colpe.

In ogni caso e contro tutto e tutti i lavoratori continueranno a sottolineare la drammatica situazione che la città di Frosinone attraversa sul piano politico e sociale a cui si aggiunge, come ciliegina sulla torta, la gravissima situazione giudiziaria venutasi a creare e che i cittadini e la stampa farebbero bene a non trascurare.

Essi si difendono dalla politica reazionaria della giunta con l'avallo del silente consiglio, che slalomeggia in un misto di retorica cattolica e famelico arrivismo, politica che è la vera pericolosa avversaria per la città e i cittadini.

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